Un appello a ‘liberare’ dalle misure di isolamento sanitario i ragazzi con disabilità accolti nelle comunità di accoglienza e istituti residenziali arriva da Stefano Valdegamberi, consigliere regionale del Gruppo misto e presidente dell’associazione Vale Verona. “Ora che tutti i ragazzi disabili che vivono in comunità sono stati vaccinati, compresi i loro operatori e buona parte delle loro famiglie, occorre allentare le misure di isolamento dall’esterno, adottate per il Covid – afferma il consigliere di maggioranza- Non hanno più senso i controlli e le limitazioni previsti ancora da vecchie disposizioni normative, quando il vaccino ancora non c’era. Oggi vengono ancora applicate direttive del giugno 2020. La vita sociale dei ragazzi in comunità, già di per sé è limitata, e con il Covid rischia di trasformarla in una lunga “prigionia””. Per Valdegamberi, già assessore al sociale nella giunta veneta nelle passate legislature, “ristabilire la totale normalità che i ragazzi con disabilità avevano prima dell’emergenza è  ora una priorità inderogabile e non più posticipabile, con l’immediata riorganizzazione dei rapporti sia con i familiari (loro unico punto di riferimento affettivo) che con la società esterna dalla quale per più di un anno sono stati sottratti forzatamente. Ristabilire i contatti nella normalità con i loro cari per queste persone diventa un fatto di per sé terapeutico”.

“Faccio appello ai decisori di Stato e Regioni  perché non ci dimentichiamo di queste persone la cui iperprotezione si sta trasformando in prigionia e isolamento, con impatti non irrilevanti sulla loro già debole psiche – sollecita Valdegamberi – Vengono lasciati liberi i ragazzi, che non sono vaccinati, anche di tornare a scuola e di riprendere la vita sociale, perché quelli con disabilità devono essere invece considerati come dei carcerati, nonostante siano tutti vaccinati e frequentemente controllati con tamponi?”.