Dopo le gelate, ora si temono danni causati dalle piogge annunciate per i prossimi giorni per le ciliegie veronesi. Oltre alle perdite consistenti causate dall’ondata di freddo di inizio aprile, c’è il rischio infatti che un eccesso di piogge possa portare alla spaccatura dei frutti, nota come cracking.

“A una decina di giorni dal via alla raccolta delle ciliegie, i nostri frutticoltori sono molto preoccupati a causa di un meteo che quest’anno non sta dando tregua – sottolinea Andrea Lavagnoli, presidente di Cia – Agricoltori Italiani Verona -. Le gelate del 7-8 aprile scorso hanno causato danni gravissimi alle piantagioni in pianura e fondo valle, dove la produzione, in alcuni casi, è stata compromessa fino al 100 per cento. E neppure le reti antibrina e antigrandine sono riuscite a salvare i frutti. Danni più contenuti, ma pur sempre rilevanti, nelle zone collinari, con un andamento a macchia di leopardo. Adesso incombe il rischio che, sulla produzione residua, si accaniscano le piogge. Incrociamo le dita, perché la spaccatura dei frutti porterebbe a renderli invendibili. Sarebbe un peccato perché, con un clima favorevole, si potrebbe ottenere una buona qualità tale da avere un buon impatto sulla domanda del mercato, superando anche i problemi della concorrenza spagnola. Nella penisola iberica, infatti, gli agricoltori non sempre rispettano i tempi di maturazione delle ciliegie, con il risultato di un abbassamento qualitativo”.