«Veneto numero uno nelle vaccinazioni in Italia». Lo ha detto il commissario Francesco Figliuolo in visita ai centri vaccinali nel Veneto. Finalmente un riconoscimento ufficiale all’operato veneto, visto che livello nazionale sembra esserci solo il Lazio.
«La campagna vaccinazioni è fatta di scienza e organizzazione e qui l’ho trovata – ha detto il generale -. Il Veneto è al primo posto come vaccinazioni degli ultra ottantenni e ultrasettantenni, ai primi nelle altre categorie ed è la regione che ha l’indice più alti di utilizzo delle dosi. E’ sempre sopra la soglia prevista di 40 mila somministrazioni giornaliere, può farne oltre 90/100 mila. L’unica problema, come mi ha detto il governatore Luca Zaia, è che mancano le dosi per farlo. Ma a giugno ne arriveranno moltissime. Sarà il mese giusto per dare la spallata al virus».
Il commissario Figliuolo, che ha fatto cambiare passo alla campagna vaccinale dopo l’accostamento di Arcuri, ha chiuso la sua giornata veneta con la visita al centro ospitato alla base del Terzo Stormo a Caluri. Anche qui ha potuto constatare l’ottima organizzazione messa in atto.
A riceverlo, oltre al comandante Luongo, tante autorità come la vicepresidente della Regione De Berti, il presidente della Provincia Scalzotto, il Prefetto Cafagna, il direttore dlel’Ulss Girardi, il sindaco di Verona Sboarina e quello di Sommacampagna Bertolaso. C ‘era, ovviamente, anche il sindaco Roberto Dall’Oca che lo ha ringraziato, a nome della comunità, per l’impulso dato al piano vaccinale e gli ha consegnato le Sfogliatine. Di sicuro così, oltre ad aver visto l’impegno logistico dei militari, il generale porterà a casa un dolce ricordo di Villafranca.
«Questo centro – ha commentato Figliuolo – è l’esempio di quanto conta il gioco di squadra tra militari, amministratori, Ulss e volontariato. E il risultato è che qui la gente si sente a casa».
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