L’estate sta arrivando, ma un italiano su cinque salterà le vacanze. Incertezza, difficoltà economiche e restrizioni inducono il 20% a rinunciare alle vacanze. Questo secondo uno studio del Censis e Confcommercio. Il primo motivo di rinuncia alle vacanze è la ristrettezza di risorse economiche (45,5%). E c’è anche un 21,9% che ha paura di contagiarsi. Dato però che con l’andamento dei vaccini si dovrebbe azzerare nel giro di un mese o due. Ma il dato più significativo, spia di un malessere sociale molto diffuso ed anche per questo pericoloso, è che il 47,4% delle famiglie non ha fatto programmi perché non ci vede chiaro sul futuro. Incertezza che è determinata sicuramente dalle difficoltà economiche, dalla precarizzazione, e dal rischio del licenziamento non appena verrà rimosso il blocco
In compenso se l’incertezza del futuro fa rimanere la gente a casa e ha fatto crollare i consumi con una diminuita spesa di 1.831 euro a testa nel 2020, ha avuto l’effetto di aumentare la propensione al risparmio degli italiani che, com’è noto, è una delle più alte del mondo. I risparmi sono aumentati di 82 miliardi, di cui 66 miliardi nel salvadanaio, in contanti. Secondo gli esperti, non appena verranno rimosse le cause dell’incertezza, questa mole di denaro verrà rimessa in circolazione e per la ripresa sarà una spinta importantissima.
Ora che i dati della pandemia sono incoraggianti e che la campagna vaccinale sta dando i suoi frutti ci sarebbero le condizioni perla ripresa. Ma, dice il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, “le imprese hanno bisogno di più normalità e certezze per poter pianificare le loro attività a cominciare da sostegni più robusti che devono ancora arrivare. Occorre accelerare per recuperare le perdite e rafforzare una crescita economica che è ancora troppo debole”.