(di Giorgio Massignan-VeronaPolis) La presenza dei militari a Verona, da cinquant’anni ad oggi, è molto cambiata e, viceversa, è aumentata la domanda di spazi per la cultura, adeguatamente attrezzati. Il dibattito sull’opportunità di ampliare il museo di Castelvecchio, con l’utilizzo degli spazi ora occupati dal Circolo Ufficiali Unificato, è iniziato molti anni fa. Un dibattito che avrebbe dovuto riguardare la necessità per Il nostro museo di adeguarsi agli standard e alle esigenze di un museo moderno, si è trasformato in una contesa tra chi è pro e chi è contro i militari. Ma non è così; si tratta di discutere se un “Grande Castelvecchio” possa essere un bene per Verona e non se sia un dispetto contro i militari. Inoltre, su questo tema si stanno confrontando diverse posizioni da parte dei partiti politici, che rischiano di trasformare un dibattito sulla città, in una sorta di campagna elettorale in vista delle prossime elezioni amministrative.
Verona, una città d’arte e di cultura, non può rinunciare ad avere un museo all’altezza della sua storia. Con un grande museo di Castelvecchio, la nostra città potrebbe realizzare un interessante itinerario museale, che partirebbe dalla Tomba di Giulietta, sede del museo degli affreschi, proseguirebbe con la Gran Guardia, sede di esposizioni estemporanee, quindi con il Museo lapidario Maffeiano, con il grande museo di Castelvecchio, per terminare all’Arsenale, sede ideale per ospitare le opere d’arte, ora chiuse nei depositi museali.
L’offerta culturale della nostra città, andrebbe programmata attraverso un’organica pianificazione urbanistica. Una città d’arte come Verona dovrebbe dotarsi di un progetto di valorizzazione e fruizione ecosostenibile del proprio patrimonio artistico, con l’obiettivo di realizzare un sistema museale in grado di rispondere alle esigenze culturali ed economiche del territorio, rafforzando il sistema dei musei cittadini, in una rete che li comprenda tutti.
Nella nostra città, il solo luogo dove il museo si potrebbe espandere è all’interno dello stesso complesso scaligero, occupando i locali ora utilizzati dal Circolo Ufficiali Unificato, per il quale è possibile individuare altre sedi altrettanto prestigiose, come richiede la storia della presenza dei militari a Verona. A tale proposito, voglio ricordare i progetti realizzati gratuitamente da un team coordinato dall’ingegner Maurizio Cossato e dall’architetto Alberto Vignoli per conto dell’Associazione “Amici dei Civici Musei D’Arte di Verona”, che prevedono l’allargamento del museo nei locali del Circolo Ufficiale e il trasferimento di quest’ultimo in una parte dell’Ospedale militare, con entrata in piazzetta Santo Spirito.
Rammento che a Roma, il Circolo Ufficiali ha accettato di essere spostato dal prestigioso Palazzo Barberini, dove è stata realizzata una galleria di arte antica, in un’altra sede di circa 600 mq.