All’indomani della costituzione del governo Draghi i leader del centrodestra avevano dichiarato che il fatto che Lega e FI stessero dentro e FdI fuori non influiva sulla loro coesione. Un conto è quello che accade a Roma, un altro quello che si fa sul territorio. E già qui ci sarebbe da discutere. Ma si preferiva recepire la rassicurazione. L’unità del centrodestra è un valore. Non si può nemmeno prendere in considerazione l’idea che si possa rompere proprio adesso che è vicino alla vittoria. Anche le frecciatine di Salvini alla Meloni quando dice che lui al governo fa, mentre lei all’opposizione parla, sono state recepite come fisiologica concorrenza. Adesso però l’affare s’ingrossa. La vicenda Copasir ha preso una brutta piega. Il Copasir è il comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti. Un organo delicato, la cui presidenza, per legge, va all’opposizione.

Una volta al governo la Lega avrebbe dovuto passare la presidenza ad Adolfo Urso, di Fratelli d’Italia, unica opposizione. E invece ha continuato a tenerla per sé, nonostante la legge. Questo ha fatto salire la tensione fra Lega e FdI. Adesso il presidente leghista si è dimesso. Risolto il problema? Macché! Il vero motivo del tergiversare emerge quando Salvini dichiara: “Sicuramente in un momento delicato come questo, con Israele sotto attacco, la Lega non darà mai il suo consenso a qualcuno che ha amicizia con un regime come quello iraniano che vorrebbe cancellare Israele“. Un attacco pesante. Il riferimento è a Urso, considerato amico dell’Iran perché anni fa aveva una società, la Italy Word Service, con ufficio a Teheran. Solo che Urso, già vice-ministro del commercio estero, ha avuto relazioni con tanti stati. Anzi, addirittura è stato uno degli organizzatori del viaggio di Fini in Israele, tanto da beccarsi nell’ambiente l’accusa di essere una “spia del Mossad”! 

Ma non c’avevano detto che l’unità del centrodestra era fuori discussione? A Verona, in vista del 2022, c’è da dormire con un occhio aperto.