A Napoli ultima partita del campionato 2020/21 per il Verona. Una partita tranquilla. Non rischia nulla e non può guadagnare nulla. E quando psicologicamente una squadra è così serena va a finire che gioca bene. Anche se non c’è niente il palio. E così è stato. Per tutti ma non per Juric, che nell’area tecnica s’è agitato come sempre, fino a beccarsi l’ennesima ammonizione.
Durante tutto il primo tempo l’Hellas fa la partita, imbrigliando un Napoli che a mano a mano che gira il cronometro s’innervosisce. Anche perché non ci sono buone notizie dagli altri campi per la qualificazione in Champions League. La prima parte delegare si conclude con un’occasione per parte. Poi, iniziata la ripresa, scatta la legge dell’ex: sullo sviluppo di un corner segna Rramhani, il migliore del Napoli, senza esultare per rispetto alla sua ex squadra. Però dopo pochi minuti arriva il pareggio del Verona con Faraoni che sulla destra raccoglie un cross di Gunther e segna con un tiro diagonale che batte il portiere napoletano. Il Verona gioca benissimo, controlla la partita e domina un Napoli sempre più impreciso e nervoso. All’ultimo secondo, prima del fischio finale, il Napoli colpisce una traversa. Ma non serve. Addio Champions League!
Il Verona pareggia giocando bene. Ed è un bell’addio ai suoi sostenitori. La speranza è che l’addio non lo dia Juric, il vero artefice di un capolavoro professionale che ha fatto di una squadra tecnicamente non dotatissima una delle più belle del campionato. A Juric, assieme ai complimenti ed all’ammirazione per com’è anche come uomo, diciamo arrivederci al Bengodi al prossimo campionato.