Anche a sinistra ci sono delle persone intelligenti. Ma, come diceva Totò, “è la somma che fa il totale!” E il totale, al netto del valore di alcuni, è che la sinistra continua battere sempre lo stesso chiodo: tasse, tasse, tasse! L’ultima è l’idea di Enrico Letta di ripristinare la tassa di successione che era stata abolita dal centrodestra. Arrivato a Roma dai salotti parigini e messo a dirigere il Pd dopo la dipartita di Zingaretti, questo ricco signore non eletto da nessuno, membro del Bildelberg club e della Trilateral Commission, anziché occuparsi di tassare Amazon e le multinazionali dell’elusione fiscale, non trova di meglio che proporre una nuova tassa di successione. Lo fa per i giovani, dice «per finanziare la dote ai diciottenni facciamo una richiesta all’1% più ricco della popolazione con la tassa di successione». Per fortuna Draghi, che qualcosa più di Letta di economia capisce, ha stroncato la proposta dicendo «non è il momento di prendere i soldi ai cittadini, ma di darli.» Ma intanto la proposta è uscita e, com’è normale, viene raccolta dalla parte della sinistra più statalista e collettivista.
Ma anche se la proposta Letta sarà una bolla di sapone esattamente come l’altra sparata idiota sul voto ai sedicenni, non può essere archiviata senza un’adeguata analisi.
Denota una distorta valutazione della ricchezza. Per lui è ricco chi lascia ai figli beni per un milione di euro, che è il valore di uno o due appartamenti in città o di una casetta con un po’ di terra attorno. Non roba da ricchi, ma da classe media. E qui esce la costante della sinistra che dice di voler togliere ai ricchi per dare ai poveri. Ma che in realtà toglie alla classe media per dare allo stato. Distrugge la classe media, che è la struttura sociale ed economica portante del paese per ingrassare la burocrazia, il parassitismo, gli sprechi. Idem con la patrimoniale che colpirebbe chi ha in banca 100 mila euro. Può essere considerato un ricco da spennare uno che ha risparmiato 100 mila euro magari nel corso di tutta la sua vita? Ma questa è l’ottica della sinistra. Una sinistra che si guarda bene dal colpire il grande capitale. Bezos, Rodtschild, Soros hanno sostituito Lenin, Stalin, Mao-Tze-Tung.