Un altro pezzo del Chievo se ne va. Sergio Pellissier dopo vent’anni saluta e se ne va. Non è azzardato dire che dopo Giovanni Sartori rappresenta più di altri la storia del Chievo. La sua carriera di giocatore s’era conclusa con l’ultimo campionato giocato in serie A due anni fa. La sua maglia col numero 31 non è più stata data a nessuno. Un giusto riconoscimento al suo ruolo di giocatore, di capitano, di colonna della squadra, di cannoniere con i suoi 112 gol in serie A che hanno permesso ai “mussi volanti” di sognare e far sognare.
Valdostano, classe 1979, era nella società di Campedelli dal 2000. Dopo aver smesso di giocare nel giugno del 2019 era stato “promosso” dirigente. Ma il suo nuovo ruolo non gli ha dato le medesime soddisfazioni di quand’era capitano della squadra e leader dello spogliatoio. La sua convivenza con il direttore sportivo De Giorgis non è stata delle migliori e da lì sono nati delle incomprensioni che lo hanno portato ad una situazione imbarazzante di stand-by per uno come lui che era sempre stato un leader.
E’ così che in Pellissier – immaginiamo con quale sofferenza- è maturata l’idea di andarsene. Una decisione maturata durante questo anno e mezzo e resa nota dopo che aveva risolto con la società la questione economica. Uno come lui non se la sentiva di prendere uno stipendio senza sentirsi utile. E così, non senza una punta di polemica che si legge fra le righe, dopo aver dato tutto al Chievo, anche Pellissier se ne va. Una persona seria, onesta, competente che professionalmente ritroveremo sicuramente in futuro. Questa è la vita. Questo è il calcio. Ma il Chievo il numero 31 non lo darà più a nessuno.