C’è una cronologia per il graduale ritorno alla normalità dell’ospedale Magalini. Lo ha annunciato oggi l’Ulss 9 tranquillizzando, in un certo senso, i sindaci del Villafranchese che ieri avevano manifestato davanti all’ospedale.
«Ii sindaci hanno fatto sentire quanto sono partecipi e ci sono sempre stati vicini – afferma il direttore generale Pietro Girardi -. Per lungo tempo l’attività è stata rivolta ad affrontare la pandemia. Il ruolo del Magalini è diventato strategico per il milione di abitanti della provincia di Verona sviluppando anche delle professionalità molto importanti. Ma già da qualche giorno l’attività non è più solo Covid. A tappe settimanali stiamo arrivando progressivamente alla normalità. Dal 17 maggio 10 posti letto di day surgery, dal 24 maggio 10 posti letto area medica non Covid. Il 25 è stata aperta l’area assistenziale pediatrica h 24, il 26 sanificazione di area degenza Covid che faremo anche prossimamente man mano che abbandoniamo i posti. Lunedì 31 apriremo la week surgery per le operazioni che richiedono un ricovero del paziente dal lunedì al venerdì (come menisco o prostata), 58 posti letto complessivi tra chirurgici e internisti. Il 7 giugno toccherà al punto nascita, pietra miliare della riattivazione dell’ospedale. A ruota toccherà al Pronto Soccorso. Prima, infatti, vogliamo rodare l’attività per la sicurezza degli utenti. Grazie all’intervento economico di Stato e Regione, col finanziamento dedicato in particolare a Villafranca, sono state duplicate le aree che se dovesse ritornare un’ epidemia potremmo gestire anche l’attività ordinaria che caratterizza un ospedale per acuti della rete provinciale come il Magalini. Spazi nuovi, percorsi nuovi e attrezzature nuove che permetteranno di aumentare la potenzialità. Ringrazio gli operatori che in questo anno e mezzo hanno sofferto mostrando tanta professionalità, hanno sacrificato tanto della loro vita al servizio delle persone. La gratitudine di tutti sarà immensa. Ora si apre la fase di recupero delle prestazioni che non si sono potute effettuare».
Il direttore sanitario Denise Signorelli sottolinea tre aspetti positivi di questo anno difficile: «Abbiamo lavorato da squadra provinciale, in una logica complessiva. Secondo aspetto positivo i finanziamenti arrivati a Villafranca che renderanno il Magalini l’ospedale tecnologicamente più avanzato dell’intera provincia, con stanze filtro, impianti a supporto della ventilazione e ossigenoterapia. Stanze adeguate per avere pazienti in isolamento per qualsiasi malattia. Infine i medici hanno accresciuto le loro competenze che dobbiamo continuare a mantenere con la formazione. Villafranca garantirà i percorsi per i controlli post Covid, fiore all’occhiello non solo provinciale per la riabilitazione. I lavori in estate prevedono una forte ristrutturazione del terzo piano. 30 posti letto con stanze con filtro e impiantistica prevista per terapia intensiva e sub intensiva, ma funzionali come posti normali riconvertibili per le necessità. Altri 10 posti (oltre ai 10) in terapia intensiva, suddivisibili in blocchi di 5. Potremo curare i pazienti Covid mantenendo però tutte le cure per le altre patologie. La modularità permetterà di avere percorsi sicuri».
Questa garanzia che il Magalini non sarà più solo Covid, se dovesse esserci un’altra epidemia, è quello che voleva sentire iil sindaco Roberto Dall’Oca: «Non posso che essere felicemente sorpreso di questa notizia e ringraziare il direttore Girardi con cui c’è sempre stato un rapporto franco. Non ho mai voluto polemizzare sulle scelte fatte perché non era corretto strumentalizzare ogni ragionamento nell’emergenza. Ho dialogato con tutti i primari e il personale facendo presente che ognuno doveva dare qualcosa in più per superare l’emergenza. Col direttore medico Paolo Montresor in pratica ci siamo visti tutte le sere. I vaccini faranno la loro funzione e ci auguriamo che grossi numeri non ci saranno più. Per cui a quel punto non avrà più senso caricare una sola struttura. Isola e Bussolengo hanno dato disponibilità per l’emergenza futura o si potrà distribuire il carico su tutti gli ospedali. Se la scelta è dare ancora motivo di crescita al Magalini ben venga, ma deve essere una certezza. Il Magalini non può più tornare indietro perché ha già dato. Dopo 15 anni di fermo merita di crescere come previsto dalle schede. C’è un territorio vastissimo che si aspetta molto da questa struttura di eccellenza con personale d’eccellenza. L’emergenza ci ha portato un ampliamento di sale rianimazione, tac e risonanza che prima non avevamo che ora dovranno andare a servizio del territorio villlafranchese per una medicina di eccellenza».
Il presidente della Conferenza dei sindaci Gianluigi Mazzi evidenzia che è stata affrontata una situazione diversa dai problemi chec’erano prima imparando cose nuove. «Questo dovrà servire per migliorare il servizio ai cittadini con un lavoro di rete».
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