L’idea l’aveva lanciata Gianmarco Mazzi in un’intervista al L’Adige. del 24 aprile scorso. Riferendosi al fatto che fossero concessi gli spettacoli in Arena ma che rimanesse il coprifuoco alle 22 il manager veronese diceva “Per superare questo paradosso, si dovrebbe autorizzare un orario posticipato di fine spettacolo, ad esempio mezzanotte, e si potrebbe attribuire ai biglietti d’ingresso, nominali e con indicata la data e l’orario sia di inizio che di fine spettacolo, il valore di “autocertificazione” che consenta al titolare di tornare a casa, derogando al coprifuoco, ovviamente solo per quella sera.”
Era una buona idea. Al punto che il governo l’ha recepita. Ieri, dopo la deroga dei 6 mila posti invece dei mille concessi in un primo tempo all’Arena, è arrivata quella all’orario. Scatterà sabato 5 giugno in occasione del concerto de “Il Volo”, evento in onore del maestro Ennio Morricone e trasmesso in diretta dalla Rai e dalla americana PBS.
Per consentire al pubblico di tornare a casa tranquillo, senza fare le corse, la deroga al coprifuoco prevede che chi è stato allo spettacolo possa rientrare entro le 2. Una decisione di buonsenso che va a cancellare quel “paradosso” di cui parlava Mazzi. Un buon segnale per la stagione areniana e per tutto il mondo dei lavoratori dello spettacolo, categoria penalizzata pesantemente dalla pandemia. Per questo settore la ripresa parte da Verona.