E’ un caso che proprio adesso che i sondaggi danno la Meloni in sorpasso su Salvini, lui tiri fuori l’idea di mettere assieme Lega e Forza Italia? 

Salvini con questa mossa si propone due obiettivi. Il primo è strategico. La Lega per essere accettata al governo dall’Europa e dal deep state deve accreditarsi, scrollandosi di dosso il massimalismo del partito di lotta. E’ la linea Giorgetti. L’accordo con Berlusconi, che rappresenta l’ala più moderata del centrodestra, dovrebbe esserne la dimostrazione. Le malelingue vociferano che nel pacchetto sia anche stato fatta intravvedere a Berlusconi la possibilità – poco credibile-  di un fine carriera al Quirinale. In ogni caso Silvio, che ha il partito in difficoltà, ci sta. E’ un espediente per mimetizzare il declino di FI e per tornare al centro della scena. Formalmente una fusione. Nella sostanza un’annessione. Ma non è detto che il 21% e il 7% che Lega e FI prendono separate diventi il 28% se unite. L’esperienza Pdl in passato ha dimostrato che con l’unificazione si perdono elettori. 

Il secondo obiettivo è tattico. Se FdI alle prossime politiche, che potrebbero essere l’anno prossimo, risultasse il primo partito, sarebbe la Meloni il capo del governo, non Salvini. Allora meglio correre ai ripari. Ecco quindi l’idea del partito unico. Non di tutto il centrodestra. Di una parte. Quella che si è schierato con Draghi: Lega e Forza Italia. Fratelli d’Italia per conto suo. La Meloni è al 20%. Ma se Lega e FI si mettono assieme fanno di più.

Chi pensava che la separazione al momento della costituzione del governo Draghi non avesse conseguenze sulla coalizione è servito. In politica non accade mai niente per caso. E se Salvini, attento ai sondaggi, è arrivato a una scelta del genere, vuol dire che è preoccupato per il sorpasso della Meloni.  Sia Matteo che Giorgia sono bravi. Sono riusciti in poco tempo a moltiplicare i voti dei loro partiti. Sono giovani e popolari. Una sana concorrenza, una divisione dei ruoli per captare tutte le diverse sfumature dell’elettorato sono la base per costruire la vittoria del centrodestra alle prossime elezioni. Attenzione però: qualsiasi iniziativa che vada nella direzione opposta è pericolosa.