«Con la sordina che fin dall’inizio contraddistingue questa vicenda, il bando per il revamping dell’impianto di Cà del Bue è stato assegnato. L’ha vinto la ditta Ladurner, altoatesina solo di nome. Fin dalla fine del 2015 infatti le quote di queste società sono state rilevate dai cinesi della Zoomlion con l’aiuto del fondo Mandarin Capital, che ora la controllano interamente. L’importo di aggiudicazione del bando di Agsm-Aim è di 34 milioni di euro, di cui 19 per la prima linea e 15 per la seconda in autorizzazione. Il Comune di Verona ha già rilasciato anche l’autorizzazione edilizia con il relativo permesso a costruire». Michele Bertucco rilancia sul revamping di Cà del Bue. E spiega: «Nella prima fase l’intervento coinvolgerà la sezione di ricezione, selezione e trattamento meccanico dei rifiuti e la sezione di digestione anaerobica. Il comunicato ufficiale della società Ladurner dice che “verranno realizzate due nuove funzionalità che si affiancheranno a quelle esistenti”. Ed è proprio sul destino delle funzionalità esistenti, tra cui la sezione dell’incenerimento, che noi – sottolinea Bertucco – come decine di migliaia di cittadini preoccupati per questo progetto mai condiviso con il territorio, vogliamo vederci chiaro. Basta dunque ciondolare: Comune e Agsm-Aim dicano chiaramente quale sarà il destino dei vecchi forni: se verranno abbandonati come è nelle dichiarazioni ufficiose dei vertici, oppure se verranno “riaccesi” come fa temere la mancanza di atti concreti che segnino una volta per tutte la fine di questa dannosa strategia di trattamento dei rifiuti».