Ieri con una conferenza stampa il responsabile della strategia vaccinale dell’Ema (l’Agenzia Europea del farmaco) Marco Cavaleri ha comunicato che di fronte alla crescita dei contagi da variante Delta ( prima nota come “indiana”), che si sta diffondendo in Europa a partire dal Regno Unito, è necessario «accelerare la vaccinazione e mantenere le misure di salute pubblica rimangono strumenti essenziali per combattere il Covid. È importante garantire che le persone vulnerabili e anziane completino il ciclo di vaccinazione il prima possibile per proteggerle da un’ulteriore diffusione della variante delta. L’Ema ha chiesto a tutti gli sviluppatori di vaccini di indagare sulla protezione fornita da questi contro le nuove varianti di virus emergenti”»
L’Ema sta anche valutando i tempi della durata dell’immunità vaccinale dopo due dosi per dare indicazioni su quando somministrare un’eventuale terza dose a chi già ha completato il ciclo delle due dosi.
Per quanto riguarda la possibilità di fare la seconda dose con una vaccino diverso da Astra Zeneca, come molti vorrebbero dopo le note perplessità uscite sul vaccino anglo-svedese,
l’Ema comunica che per ora i dati a disposizione sono pochi per dare indicazioni precise circa l’efficacia, ma che non ci sono problemi di sicurezza.