Il Chievo ha tempo fino a martedì per regolarizzare l’iscrizione al campionato di serie B che ieri è stata respinta dalla Lega per alcune criticità di carattere finanziario. Non dovrebbe essere un missione impossibile presentare le carte in regola per partecipare al prossimo campionato, ma i tempi sono stretti. La bocciatura della richiesta formale d’iscrizione è venuta dal Covisoc (Comitato di vigilanza delle società di calcio), il secondo livello di controllo degli assetti finanziario-amministrativi delle società di calcio. Il terzo livello è la stessa Ficg. I problemi rilevati dal Comitato sono di carattere finanziario. Si tratta insomma del secondo tempo di quanto era già accaduto con il problema delle plus-valenze di tre anni fa che costò di fatto la retrocessione in B e che segnò la fine del periodo d’oro del Chievo assieme alla dipartita di Giovanni Sartori. Un problema grave che ha inciso pesantemente sull’immagine di una società che fino allora era stata ammirata e rispettata. Problema generato evidentemente da degli errori che sono stati compiuti da qualcuno. Ora, anche se in altri termini, la storia si ripete. Non sono più le plus-valenze, ma si tratta pur sempre di qualcosa che dipende dalla gestione amministrativa e finanziaria del Chievo, sulla quale a questo punto si pongono degli interrogativi.
Tutti i veronesi, a prescindere dalla fede calcistica, si augurano che martedì dalla sede della Ficg si levi una fumata bianca, dato che il Chievo è una parte importante dello sport veronese. Ma al di là dell’aspetto puramente calcistico, che rimane la mission fondamentale della società, e di come andrà a finire quest’ultima vicenda, stupiscono le “incertezze” sulla guida della gestione amministrativa e finanziaria della società.