E se Berrettini, dopo aver perso la finale di Wimbledon con il serbo Djokovic, avesse preso il piatto d’argento del secondo classificato e l’avesse lanciato via a mo’ di frisbee per la rabbia di non aver vinto? Eh sì, perché quello che hanno fatto i giocatori della nazionale inglese al momento della premiazione togliendosi dal collo la medaglia di “secondi classificati” non è qualcosa di molto diverso. E’ stato un brutto gesto. Un atto di maleducazione. Un atteggiamento anti-sportivo e spocchioso. Come dire: abbiamo perso, ma non accettiamo il verdetto del campo perché i meglio siamo noi! Ma allora, perché partecipare al Campionato d’Europa? Perché organizzare la finale a Londra? Una volta che partecipi e addirittura organizzi la finale a casa tua devi accettare l’esito della gara. 

Che cosa significa togliersi dal collo la medaglia di “secondo” in modo così plateale ed evidentemente concordato fra tutta la squadra? Non riconoscere il risultato? Eppure non ci sono state contestazioni sull’arbitraggio né episodi che possano averne messo in dubbio il risultato. Un atteggiamento ingiustificato e ingiustificabile che squalifica chi l’ha fatto. Saranno anche dei bravi giocatori di calcio, dei bravi professionisti del pallone, ma dei pessimi sportivi. Un brutto esempio di come ci si deve comportare non solo nello sport, ma nella vita. Un gesto di stizza che, fatto nella patria del calcio e del fair-play e sotto gli occhi di Sua Maestà britannica, dev’essere motivo di vergogna per tutti coloro che si sentono rappresentati da quella nazionale.