(di Michele Bertucco) Il Consiglio provinciale ha approvato una delibera a supporto “dell’iniziativa congiunta delle Amministrazioni Comunali di Verona, Villafranca di Verona (VR) e Sommacampagna (VR) deliberata dai rispettivi consigli comunali, e finalizzata a sollecitare l’attuazione del progetto di collegamento ferroviario tra la stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova e l’aeroporto Valerio Catullo”. Sollecita inoltre “MIT e a RFI, per quanto di rispettiva competenza, di attivarsi per dare tempestiva attuazione al collegamento ferroviario dell’Aeroporto di Verona come da progetto preliminare redatto da RFI nel 2003, il quale prevede una variante all’esistente linea ferroviaria Verona – Mantova – Modena con la realizzazione di una nuova stazione dedicata all’aeroporto”. Chiede infine che l’intervento sia inserito nel Pnrr.
Usare il termine “tempestivo” in relazione ad un progetto preliminare del 2003 suona come un’autentica beffa. I primi a non averci creduto in questi ultimi 20 anni sono stati proprio gli enti locali, guidati quasi sempre dal centrodestra, che non hanno mai sollecitato adeguatamente la Regione Veneto come avrebbero potuto e dovuto fare anche grazie ai numerosi consiglieri regionali espressi nel corso del tempo. Regione che nel frattempo è sempre stata sempre più occupata a costruire nuove autostrade come la Pedemontana di cui tutti ora si interrogano sulla sua reale utilità. Ora si riscopre che lo spanciamento della linea ferroviaria è un progetto strategico a servizio di un bacino territoriale molto ampio che spazia da Verona, Trento, Mantova e Bolzano. Che dire? La delibera risponde alle sollecitazioni che come opposizioni rivolgiamo agli enti locali da anni. Ma dove sono stati nel frattempo la Regione e gli enti locali?