Verona, l’export riprende a correre. Nel primo trimestre di quest’anno, la vendita di merci e servizi all’estero ha superato i 3 miliardi di euro in crescita dell’11,8% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. Si tratta di una percentuale di crescita ben superiore a quella registrata dallo stesso aggregato in Veneto (+4,9%) e in Italia (+4,6%). Anche le importazioni hanno registrato un’ottima performance: hanno superato i 4 miliardi di euro in crescita del 5,8% rispetto al I trimestre 2020. Tra i primi dieci paesi di destinazione, solo Stati Uniti e Regno Unito registrano diminuzioni.

“L’economia riprende a correre – commenta il Presidente della Camera di Commercio di Verona, Giuseppe Riello – analizzando l’andamento delle esportazioni dei principali settori veronesi nel primo trimestre di quest’anno si evidenzia una crescita generalizzata rispetto al I trimestre 2020, eccetto che per il vino. Tessile-abbigliamento e calzature segnano rispettivamente +26,1% e +38%. Le difficoltà per l’economia interna, però, permangono soprattutto per l’industria turistica che rappresenta un’importante asset del Pil scaligero. Valuteremo se la ripresa sia una tendenza concreta o se non sia un rimbalzo dovuto agli shock economici causati dal Covid e dai lock down”.

I primi prodotti esportati dalle imprese veronesi sono i macchinari, 551 milioni di euro per un peso percentuale sul totale delle esportazioni del 17,9%: hanno registrato un aumento dell’8,6% nel primo trimestre 2021. Seguono gli alimentari con 444,5 milioni di export, in crescita del 2%, mentre il tessile abbigliamento con un aumento del 26% ha superato i 350 milioni di euro (358,5).

“L’agroalimentare ha registrato aumento contenuti e una contrazione per il vino (-4,3% a 238,1 milioni) – continua Riello – del resto si tratta di un comparto che registra performance esportative elevate da 10 anni. Un andamento contenuto delle esportazioni è compatibile con i problemi registrati dal canale horeca europeo, nostro principale mercato, assieme agli Stati Uniti, per le misure anti-covid”.

A guadagnare terreno in modo importante sono state le calzature (+38% a 107,6 milioni di euro), il marmo (+9,5% a 87,7 milioni di euro) e gli altri prodotti (+18,2% per 1 miliardo di euro, il 35% delle esportazioni trimestrali). La termomeccanica, cisterne e radiatori ha registrato un aumento delle vendite estere del 3,7% per 35,6 milioni di euro. L’export di mobili è cresciuto del 5,2% a 22,5 milioni di euro.

La Germania, principale mercato di destinazione di merci e servizi scaligere, ha registrato un +9,4%, superando quota 548,2 milioni di euro. La Francia ha segnato una crescita di  +20,3% (331,5 milioni di euro). Balzo importante per la Svizzera che ha segnato un +142,9% a 231,9 milioni di euro e diventa il terzo mercato di destinazione, dopo Germania e Francia. Ottime sono anche le performance di mercati quali Spagna (+10,9 a 170,9 milioni di euro), Austria (+7,8% a 130,8 milioni di euro), Belgio (+95,1%, a 127,8 milioni) Polonia (+27,8% a 92,6 milioni) e Paesi Bassi (+15,1% a 82,7 milioni).

Registrano rallentamenti importanti il Regno Unito, che diminuisce del 19,1% a 130,4 milioni e l’America del Nord. Gli Stati Uniti arretrano del 4,7% a 149,4 milioni di euro e il Canada cala del 12% a 41,1 milioni di euro. E’ in contrazione anche il mercato russo a -14,1% a 52, 4 milioni di euro mentre la Cina cresce del 7,2% a 43 milioni di euro.