I ragazzi del Messedaglia contagiati a Barcellona – 13 in un gruppo di 18 – dalla variante Delta del Covid-19 hanno dovuto aspettare quasi una settimana prima di essere contattati dalla Ulss scaligera ed essere ragguagliati sulle procedure da eseguire per non diffondere il contagio. Fortunatamente, i neodiplomati veronesi già si stavano arrangiando da soli attuando “motu proprio” tutte le procedure di contenimento. Ragazze e ragazzi del Messe si sono accorti di una positività soltanto all’ingresso sul territorio nazionale, all’aeroporto di Bologna, mercoledì scorso, il 7 luglio, e immediatamente hanno deciso di limitare le possibilità di contatto con altre persone.
Già mercoledì pomeriggio nuovi tamponi in Fiera e a Bussolengo avevano registrato una crescita dei contagi che poi sono aumentati nei giorni successivi. I ragazzi hanno avuto contezza della situazione attraverso le comunicazioni in chat – praticamente in tempo reale – ed a seguito dei numerosi tamponi (rapidi e molecolari) cui si sono sottoposti.
I 13 positivi si sono chiusi in casa con le rispettive famiglie – annullando in qualche caso le ferie già prenotate – ed anche i cinque negativi non hanno mai lasciato il proprio domicilio. L’Ulss scaligera è arrivata buon’ultima: le prime telefonate sono state fatte ai ragazzi (non a tutti, al momento) soltanto questa settimana, confermando quanto già stavano attuando. I ragazzi attualmente stanno raccogliendo tutti i dati utili al tracciamento. Alcuni dei ragazzi era già stati vaccinati con la prima dose, in un caso con entrambe le dosi, a conferma della pericolosità della variante Delta.