Il Consiglio comunale, ieri a sera, ha approvato, con 20 voti a favore, 5 astenuti e 1 contro, la rettifica al Rendiconto di gestione 2020 legata all’emergenza Coronavirus. Rispetto al documento già approvato lo scorso 20 maggio, l’avanzo vincolato derivante da Fondi Covid risulta essere di 1.127.012 euro anziché di 3 milioni. La modifica si è resa necessaria a seguito di alcune precisazioni arrivate negli ultimi mesi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze sulla compilazione dei dati relativi al Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità. Quesiti posti dall’Amministrazione comunale di Verona, in particolare sulle certificazioni da presentare in merito alla perdita di gettito connessa all’emergenza epidemiologica, al netto delle minori spese e dei ristori dello Stato.
Con 25 voti a favore, 4 contrari e 1 astenuto, approvate anche alcune variazioni al bilancio di previsione per l’esercizio finanziario 2021 – 2023 e la destinazione degli 11 milioni e mezzo di euro dell’avanzo di amministrazione 2020. Il tutto dovuto a maggiori entrate, soprattutto da parte di Stato e Regione Veneto. Tra le principali destinazioni dell’avanzo: quasi 3 milioni per l’edilizia scolastica, 4 milioni circa per strade, arredo urbano e segnaletica stradale, 1 milione e mezzo per nuovi arredi scuole e asili nido, 200 mila euro per il restauro della Cinta Magistrale, 250 mila euro per la copertura delle scale mobili del parcheggio all’ex Gasometro, 160 mila euro per il restauro del Teatro Romano e 100 mila per il Castello di Montorio. Di conseguenza, il documento prevede l’approvazione degli aggiornamenti del Programma Triennale dei Lavori Pubblici per gli esercizi 2020/2022 e dell’Elenco Annuale dei Lavori Pubblici per l’anno 2020. Così come delle modifiche al Programma biennale degli acquisti di forniture e servizi inserito nel Dup.
Accolti dall’Amministrazione comunale tutti gli 8 emendamenti presentati. Entrambi i documenti sono stati illustrati dall’assessore al Bilancio Francesca Toffali. A replicare il capogruppo di Sinistra in Comune Michele Bertucco.
Per la seconda delibera sono intervenuti anche i consiglieri comunali Carla Padovani (Gruppo misto), Federico Benini (Pd), Tommaso Ferrari (Traguardi Verona), Stefano Vallani (Pd), Alberto Zelger (Lega Nord). Approvata, con 24 voti, 1 contrari, 3 astenuti, la Variante 39 al Piano degli Interventi sulle nuove regole, misure applicative e criteri per determinare e attribuire i crediti edilizi da rinaturalizzazione, in attuazione delle leggi regionali. E la conseguente istituzione di un nuovo Registro elettronico dei crediti edilizi.
“Le normative ci chiedono di rideterminare i crediti edilizi da rinaturalizzazione, ossia da demolizione di edifici non più congrui, ma anzi problematici per ambiente e decoro, e il recupero dell’esistente – ha detto l’assessore all’Urbanistica Ilaria Segala -. Il Comune di Verona aveva già un registro dei crediti ma non di questo tipo. Verranno quindi aperti dei bandi pubblici per i privati che potranno segnalare gli immobili in degrado o pericolosi, così verranno riquantificati i volumi”. “La Regione doveva lasciare ai Comuni il compito di applicare, anche sui crediti edilizi, la pianificazione edilizia, altrimenti questi si ritrovano a fare solamente un lavoro notarile – ha affermato il consigliere Bertucco, nella relazione di minoranza -. Se si fosse lavorato per tempo su un piano di assetto del territorio, l’urbanistica sarebbe davvero partecipata e non ci sarebbero delibere come queste di recepimento di leggi regionali, ma piuttosto riflessioni serie”.