Si è concluso l’intervento di restauro che ha interessato le coperture delle rivelino di Forte San Giorgio. L’innovativo progetto di recupero, promosso da Esev-Cpt (Scuola edile di Verona), è stato realizzato in collaborazione con il Comune di Verona e con Fondazione Cariverona, che lo ha finanziato. 

Alla conferenza stampa di restituzione alla città del forte sono intervenuti il presidente di Esev-Cpt di Marco Perizzolo, il vicepresidente Fausto Zaupa, il direttore generale di Fondazione Cariverona Giacomo Marino, il sindaco di Verona Federico Sboarina, il direttore di Esev-Cpt Giovanni Zampieri, gli assessori Luca Zanotto e Francesca Toffali e il co-progettista e direttore dei lavori l’architetto Marcello Verdolin.

Il restauro, proposto e coordinato da Esev-Cpt rappresenta per Verona un vero e proprio progetto pilota, dal punto di vista dell’attività formativa e della realizzazione tecnica. Attraverso questo intervento, infatti, la scuola edile di Verona stimolato gli allievi, che frequentano i suoi percorsi di formazione, illustrando modalità innovative di approccio al restauro di opere architettoniche storiche. Da un punto di vista tecnico, il restauro delle coperture di Forte San Giorgio ha rappresentato un cantiere sperimentale perché, per la prima volta, sono state applicate modalità di intervento altamente ingegnerizzate ed innovative su un manufatto storico di così importante rilievo. La soluzione tecnica sperimentale adottata, che è totalmente reversibile e sostenibile, ha previsto di togliere solo parte dei 3m di terra della copertura in terra al rivelino per poi riposizionarla sulla struttura assieme a un pacchetto impermeabilizzante. Ma il restauro delle coperture ha reso possibile un’importante scoperta archeologica. 

Una volta tolta la porzione di terra in prossimità della gronda in pietra infatti è venuto alla luce il sistema di recupero di acque meteoriche di cui si ignorava non solo la realizzazione tecnica, ma anche l’esistenza. È stato scoperto infatti un articolato sistema di raccolta, da una gronda in pietra che aveva come obiettivo il riutilizzo dell’acqua piovana a favore di quanti alloggiavano nella struttura. Con la sistemazione delle coperture del rivelino, che hanno mantenuto la tradizionale copertura in terra ed erba, si conclude la prima fase di restauro di Forte San Giorgio. La progettazione condivisa di questo intervento è durata circa tre anni, l’intervento di restauro è iniziato a novembre 2020 e, nel rispetto delle tempistiche, si è concluso giugno 2021.