«Oggi a Voghera un uomo è morto, per colpa di una pistola. È un giorno triste. Saranno inquirenti e autorità giudiziarie a decidere. Nessuno si sostituisca a loro. Ma una cosa dobbiamo e possiamo farla: StopArmiPrivate. In giro con le armi solo poliziotti e carabinieri». Questo scrive Enrico Letta su Twitter, convinto che tutto sia successo “per colpa di una pistola”. Non perché il marocchino rimasto ucciso ha aggredito senza motivo l’assessore alla sicurezza del comune di Voghera che si è dovuto difendere.
L’uso delle armi è diventato un tabù. Suona riprovevole perfino possederne. La legge lo rende sempre più complicato. Eppure rappresenta uno dei primi passi del progresso dell’uomo. Prima c’era il diritto del più forte. Chi era più grosso e cattivo prevaleva. Come per gli animali. Ecco allora che uno dei primi passi nell’evoluzione dell’uomo è stata l’invenzione delle armi per sopperire al gap di coloro che, fisicamente più deboli, non accettavano di soccombere di fronte ai più forti. Con l’uso delle armi veniva annullata la legge del più forte, sostituita dal diritto, fatto rispettare… con le armi.
Il resto è noto. Dalla clava e dall’arco siamo passati al fucile, alla pistola. Le armi in sé non sono né buone né cattive. Dipende dall’uso che se ne fa. Possono essere strumenti di giustizia come di sopraffazione. Dipende da chi le usa.
L’attuale tendenza è che l’uso delle armi deva essere limitato alle Forze dell’ordine. Solo pochissimi sono autorizzati ad avere il porto d’armi per difesa personale. Al massimo l’arma la si può detenere in casa dopo averne denunciato possesso. Però se viene usata per legittima difesa dal cittadino onesto ci sono rogne e c’è, indisponente, la nenia dei grilli parlanti sempre pronti a condannare le armi e chi le usa per difendersi. Dicono che la vita umana vale pur sempre più della roba che il ladro voleva rubare. Dimenticando che chi attua la legittima difesa, più che “la roba” difende il sacrosanto principio dell’inviolabilità del domicilio, della libertà personale e della proprietà privata. Se si cede su questi principi vengono meno i presupposti stessi del vivere civile.
Ma -sostegno i grilli parlanti- per questo c’è la polizia. Vero. Ma intanto che la polizia arriva, ammesso che uno sia riuscito a chiamarla, il cittadino onesto che cosa fa? Deve soccombere? Non è meglio che si possa difendere?
Il possesso di un’arma, dato che i delinquenti le hanno comunque, è diritto di ogni cittadino onesto. Renderne difficile il possesso, il porto e penalizzarne l’uso per la difesa, che è sempre legittima, significa ritornare all’età della pietra quando vigeva la legge del più forte.