E’ attesa per oggi in serata la decisione del Collegio di Garanzia del Coni sul ricorso presentato dal Chievo contro l’esclusione dalla Campionato di Serie B. Si tratta dell’ultima possibilità per la società di Campedelli, anche se poi rimane sempre il ricorso al Tar del Lazio, ma qui siamo al di fuori dell’ambito sportivo, per cui un esito negativo presso il Collegio di Garanzia del Coni sarebbe sufficiente a far scattare l’esclusione definitiva, il che comporterebbe nei fatti la fine del Chievo. Già gli effetti della vicenda, qualunque sia l’esito, sono comunque devastanti per la squadra in ritiro a Pieve di Cadore, sia dal punto di vista psicologico che tecnico.
Intanto è uscito il Calendario della Serie B per la stagione 2021/2022: per ogni giornata al posto del Chievo c’è la dizione “da definire”. E’ intuibile quale possa essere lo stato d’animo dei giocatori che, a calendario già compilato, ancora non sanno se “lavoreranno” o meno, perché si tratta di professionisti che rischiano il posto di lavoro. E questa mancanza di serenità e l’incertezza delle prospettive non potranno non influire sulla resa eventuale in caso di lieto fine della brutta vicenda. In ogni caso è un disastro.
Giusto un anno fa L’Adige scriveva: “Il Chievo, dopo una brutta vicissitudine di carattere finanziario nel 2018 lo scorso anno è retrocesso in B. Si sperava fosse una parentesi e che tornasse subito in A, ma ha fatto un campionato deludente con una squadra mediocre e tutto fa pensare che rimarrà in B. Niente di male se in questo non si leggesse la fine della “favola Chievo” come veniva definita con simpatia la squadra dei “mussi volanti” dagli osservatori sportivi nazionali. Una fine iniziata con l’uscita dalla società del suo più importante protagonista: Giovanni Sartori. Esserselo lasciato scappare (andato all’Atalanta, ne ha fatto un altro miracolo) non è stato solo un errore gravissimo. E’ stato la fine della favola.” Siamo stati purtroppo facili profeti.