(di Bulldog) A pensare male si fa peccato, ma quasi sempre si indovina. Sarà un caso, infatti, ma alla mega presentazione, ricchi premi e cotillons, del Progetto Romeo dell’aeroporto Catullo – qui le dichiarazioni dell’azionista di riferimento, di sindaco e presidente di Regione – è stata invitata soltanto la stampa amica. Chi, come L’Adige, ha avanzato proposte alternative sia sotto il profilo societario che industriale non è stato chiamato. E sì che la società aeroportuale veneziana ha invitato praticamente tutti alla presentazione in pompa magna di oggi, mancavano soltanto il Gran Muftì e i Testimoni di Geova, ma erano proprio gli unici… Poco male, del vecchio Progetto Romeo, dei flussi di traffico che genererà per Verona, del ruolo marginale che il Catullo manterrà nei prossimi anni, L’Adige ha già scritto di suo. E basta digitare “Progetto Romeo” nel nostro motore di ricerca per trovare quelle proiezioni. E quei dati mai smentiti. Basta anche cercare una destinazione che non sia un charter per capire che Verona resta sussidiaria rispetto a Venezia e Treviso. Enrico Marchi ha senz’altro i soldi degli imprenditori veronesi da gestire nella sua Finint, ma lo fa investendo prima sul “suo” e poi sul “nostro”. Il Catullo resterà un’anatra zoppa, con o senza il Progetto Romeo. Stappate pure felici il Prosecco, alzate il naso al passaggio delle Frecce Tricolori…tanto ha vinto ancora Venezia e deciderà lei se il Catullo avrà futuro oppure no. Altro che Romeo…