In cinque anni, dal 2015 al 2020, grazie al progetto RafCycle, Cantina di Soave ha riciclato 145 tonnellate di carta siliconata per etichette autoadesive. Evitando di mandare all’inceneritore questi rifiuti e decidendo piuttosto di riciclarli, la Cantina ha risparmiato 34,8 tonnellate di anidride carbonica, che equivalgono a quella che emetterebbe un’automobile di medie dimensioni per compiere circa 229.000 km, ovvero 1.445 volte il giro del Lago di Garda, per dirlo con un’immagine.

Cantina di Soave presta da sempre grande attenzione al tema della sostenibilità, sia in vigna che in cantina. L’ampliamento e la totale riorganizzazione logistico-produttiva del quartier generale in Viale della Vittoria, a Soave, rappresentano sicuramente il passo più importante in questa direzione, ma anche tutti gli altri stabilimenti del gruppo, negli anni, sono stati protagonisti di investimenti e interventi finalizzati a migliorare il risparmio energetico.

In quest’ottica si inserisce anche la collaborazione con l’azienda UPM Raflatac. Per produrre una bottiglia di vino si generano infatti necessariamente degli scarti: ad esempio i supporti in carta siliconata delle etichette autoadesive. Le bobine esauste fino a poco tempo fa risultavano difficilmente recuperabili e venivano quindi smaltite come rifiuti.  Ora invece, grazie al progetto RafCycle, è possibile riciclare questi scarti della filiera in nuova carta prodotta dalle cartiere Upm.

«L’adesione di Cantina di Soave a questo progetto – commenta il Direttore Generale di Cantina di Soave Wolfgang Raifer – è un ottimo esempio di economia circolare. Chiaramente noi abbiamo un consumo notevole di supporti in carta siliconata per etichette e scegliendo di riciclarli, piuttosto che di mandarli all’inceneritore, diamo il nostro piccolo contributo. Ciascuno deve fare la propria parte per cercare di migliorare le proprie prestazioni e impattare il meno possibile sull’ambiente. Di fatto, si tratta di impiegare con intelligenza materiali e risorse».