Il recupero e la valorizzazione dei sentieri collinari di Verona; una App per mettere in rete i siti di interesse paesaggistico; un frutteto sociale al Lazzaretto e un bosco didattico al Giarol Grande; il recupero dell’Alta Val Borago; il Parco delle Colombare e, infine, la ricerca sulla biodiversità: sono questi alcuni degli ambiti dei progetti di ricerca finanziati dalla Fondazione CariVerona nel nostro territorio a valere del Bando Habitat. Il CdA della Fondazione Cariverona ha deliberato infatti il sostegno a 14 delle progettazioni definitive che avevano superato la prima fase di selezione in risposta all’innovativo Bando Habitat, tenendo nella dovuta considerazione la qualità progettuale ed utilizzando tutte le risorse disponibili pari a 5 milioni di euro. Il risultato in termini di partecipazione è stato infatti straordinario avendo registrato al termine della 1^ Fase del bando 88 candidature con un richiesto complessivo di circa 35 milioni di euro, pari pertanto a 7 volte il budget disponibile.

Per la seconda fase erano stati selezionati 30 progetti, con un richiesto pari a 13 milioni di euro (2.6 volte il budget disponibile). Complessivamente sono ora 14 i progetti che coinvolgendo 80 partner operativi pubblici e privati verranno sostenuti in tutte le 5 aree di operatività della Fondazione con la seguente classificazione territoriale:

Area territorialeNr progettiImporto propostoIncidenza %
Verona51.465.00029,30%
Vicenza31.240.00024,80%
Belluno2640.00012,80%
Ancona31.245.00024,90%
Mantova1410.0008,20%
Totale145.000.000100%

Per i dossier di candidatura era richiesta una relazione illustrativa di dettaglio ed il Quadro Logico di Progetto (cambiamenti perseguiti, obiettivi trasformativi, indicatori di esito, attività, azioni, partner coinvolti, e risorse allocate) accompagnato dal cronoprogramma realizzativo e dal budget di progetto. I progetti selezionati si concretizzano in precisi piani operativi e un approccio capace di valorizzare il contesto di riferimento. In alcuni casi è emerso anche lo sviluppo di una strategia che guarda verso l’intercettazione di fondi europei e le priorità proposte dal PNRR.

La scelta dei progetti da sostenere ha infatti considerato: chiarezza, completezza e coerenza del progetto (finalità, obiettivi, azioni, risorse); capacità di rafforzare le competenze degli enti coinvolti e della comunità di riferimento (capacity building); congruità/adeguatezza del modello di governance; solidità del piano di monitoraggio e di valutazione; efficacia della strategia di comunicazione e congruità del piano economico, con attenzione anche alla sostenibilità (non solo economica) dell’esperienza progettuale proposta.

Per Alessandro Mazzucco, presidente della Fondazione «È indispensabile attivare sensibilità e azioni con modalità innovative, accelerando su emergenze ormai da troppo tempo note ma mai sufficientemente affrontate: interventi a protezione del clima, dell’ambiente, delle risorse naturali. Sentiamo fortemente l’urgenza di predisporre risposte alle pesanti richieste del futuro, nella coscienza che solo in questo modo si può generare impegno per la qualità della vita e della realizzazione individuale dei giovani di oggi. La risposta dei territori con la partecipazione al Bando Habitat è stata ispirata ad una grande sensibilità, anche se prevalentemente indirizzata a casi specifici e ad azioni conoscitive e propedeutiche ad altre successive più dichiaratamente operative».