«Alpini e Veneto, un legame antico e straordinario che vede l’antefatto nelle milizie volontarie di Pier Fortunato Calvi che nel 1848 difesero il Cadore o nella Guardia Civica di Recoaro e nel corpo franco guidato dal poeta scledense Arnaldo Fusinato (l’autore della nota poesia ‘Le ultime ore di Venezia’) che bloccarono sempre nel 1848 i tirolesi al Pian delle Fugazze nel Vicentino nei primi mesi di vita della Repubblica di Venezia guidata da Daniele Manin. Poi, dalla fondazione ufficiale del 1872 sino ai nostri giorni: come recita il monumento agli Alpini a Toronto in Canada: ‘A te alpino che in Pace e in guerra non hai mai detto no al richiamo della patria’. Oggi gli alpini con le attività di Protezione civile, di volontariato dell’Ana, cosi come del ruolo di peace-keeping affidato alle truppe alpine negli scenari più complessi all’estero, sono attori imprescindibili. della nostra società e della nostra storia e per questo motivo ho steso un progetto di legge per la promozione e sostegno alle attività e ai valori che ispirano la realtà delle Penne nere». Roberto Ciambetti, presidente del Consiglio regionale del veneto, presenta così il suo progetto di legge regionale depositato in Consiglio “Norme per il sostegno, la promozione e la valorizzazione delle Attività e dei valori degli alpini”.
La proposta è stata redatta “per consolidare e dare una giusta cornice istituzionale a un rapporto che è vivo e più che proficuo tra la Regione del Veneto e le truppe alpine, l’Associazione nazionale degli Alpini– spiega Ciambetti – Gli Alpini entrano nella storia militare il 15 ottobre 1872 quando viene costituito quello che oggi è il più antico corpo di fanteria di montagna attivo nel mondo, ma come dicevo, c’era una lunga tradizione pre-esistente in Veneto i corpi franchi alpini chiamati alla difesa del territorio. Questa storia merita una legge specifica. Pochi articoli, quattordici, in cui si individuano chiaramente campi di collaborazione, sostegno e valorizzazione, a partire dalle funzioni di protezione civile e delle attività di volontariato garantite con una straordinaria cultura concreta di pace e di solidarietà sia con chi soffre e si trova in difficoltà, sia tra i popoli.
Di innovativo, rispetto ai rapporti consolidati, c’è la previsione di un convenzione tra la Regione e il Coordinamento regionale veneto dell’Ana in materia di protezione civile, l’avvio di iniziative di formazione e istruzione nelle scuole per diffondere i valori culturali, sociali e di tutela del territorio nonché la conoscenza degli eventi storici dell’A.N.A. e degli Alpini, promuovendo un bando di concorso annuale nelle scuole secondarie di primo e secondo grado e un premio di tesi di laurea nelle Università. Quindi, la valorizzazione della cultura e dei beni culturali e monumenti riferiti alle vicende storiche degli Alpini e il riconoscimento del ruolo dell’A.N.A. in tema di conservazione e valorizzazione del territorio montano.
Propongo poi di istituire la ‘Giornata regionale degli Alpini’ fissando nel 29 giugno la data di questo evento che ci rimanda alla battaglia dell’Ortigara, simbolo del sacrificio delle truppe alpine di tutte le guerre, in tutti gli scenari in cui le Penne nere si sono trovate ad operare pagando un tributo di sangue che non possiamo dimenticare. A questo fine propongo nel testo di legge di individuare il programma annuale delle manifestazioni celebrative degli Alpini, garantendo il sostegno e prevedendo anche agevolazioni da parte della Regione delle adunate degli Alpini che si svolgono nel territorio regionale oltre alla concessione di contributi per sostenere il mantenimento delle sedi delle Sezioni e Gruppi dell’A.N.A. del Veneto. Ho quindi previsto – continua Ciambetti – la possibilità, da parte dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio, si stipulare apposite intese con lo Stato Maggiore dell’esercito-Comando Truppe Alpine-Ministero della Difesa per istituire speciali onorificenze militari da conferire ad Alpini o reparti delle Truppe Alpine che si siano distinti per altissimi meriti in difesa e attuazione dei principi stabiliti dalla Costituzione della Repubblica Italiana e dallo Statuto del Veneto. Complessivamente la previsione di spesa, tenendo conto delle attività di Protezione civile che sono particolarmente onerose, s’aggira attorno al 600 mila € anno. Tutto questo pacchetto, spesa compresa, viene sottoposto ad un esame con cadenza biennale per la valutazione dei risultati delle disposizioni introdotte, perché non basta fare una buona legge., ma bisogna anche poi verificare la sua applicazione concreta e la qualità dei suoi esiti. Qualità che, per molti motivi – conclude Ciambetti – sono sicuro che l’Ana saprà sempre garantire.”