A vendemmia appena partita e in vista delle raccolte della frutta autunnali, l’ente bilaterale per l’agricoltura Agribi dà il via alla campagna di vaccinazioni per gli operai agricoli impegnati nella provincia di Verona, in collaborazione con lo Spisal. L’obiettivo è di facilitare l’accesso alle dosi dei lavoratori stagionali extracomunitari, che hanno difficoltà di registrarsi sul portale online, con una prenotazione che viene fatta in maniera rapida grazie a un filo diretto tra aziende, Agribi e Spisal.
Spiega Luigi Bassani, direttore dell’ente bilaterale di cui fanno parte Confagricoltura, Coldiretti, Cia, Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil: “Abbiamo segnalato quest’iniziativa a tutte le 3.500 aziende che fanno parte di Agribi. Il datore di lavoro compila il modulo che si trova sul sito agribi.verona.it, con i dati dei lavoratori. Noi trasmettiamo i dati allo Spisal, che smista gli operali agricoli negli hub più vicini alla loro sede di lavoro. Ci sono già parecchie aziende che hanno mandato i loro elenchi e molti lavoratori si stanno vaccinando. L’iniziativa rientra tra quelle adottate da Agribi per l’emergenza Covid, tra cui quella effettuata l’anno scorso, in collaborazione con lo Spisal, per l’organizzazione e l’esecuzione dei test sierologici rapidi a tutti i lavoratori agricoli che provenivano dall’estero. In maggio abbiamo, inoltre, dato un sostegno alle aziende agricole per i test Covid, sia per il rapido che per il molecolare, con un contributo di 15 euro per ogni tampone”.
Manuela Peruzzi, direttore dello Spisal di Verona, conferma che l’iniziativa si sta dimostrando vincente: “Le vaccinazioni dei lavoratori vengono facilitate con la prenotazione diretta da parte dell’Ulss, che viene fatta anche in assenza del codice fiscale – sottolinea -. Inoltre andiamo incontro ai lavoratori anche dal punta di vista logistico, indirizzandoli nei centri di vaccinazione più vicini alla loro sede di lavoro. La formula sta funzionando. Da inizio agosto abbiamo già inviato oltre 200 lavoratori agricoli negli hub vaccinali, senza incontrare problemi di alcun tipo. Si tratta di stranieri che provengono soprattutto da Paesi extra Ue. Adesso, con l’avvio della vendemmia, il ritmo si sta intensificando: ogni giorno ci arrivano gli elenchi dei lavoratori, dati che vengono trattati nel massimo rispetto della privacy. Proseguiremo fino all’autunno sul fronte dell’agricoltura, ma l’intenzione è di estendere in seguito quest’iniziativa ad altre categorie economiche. L’obiettivo è, infatti, di implementare le vaccinazioni nei lavoratori anche e soprattutto nei luoghi di lavoro al chiuso e dove si opera a stretto contatto con le altre persone”.