Oggi a Verona sono circa 800 i giovani che hanno affrontato il test d’ingresso per la facoltà di medicina. I posti disponibili sono 200 per Medicina e 25 per Odontoiatria. Per evitare gli assembramenti l’università ha organizzato i test su più sedi. Circa 3 mila invece gli aspiranti medici a Padova per 500 posti. In Italia sono 77mila gli aspiranti ai 15.273 posti messi a disposizione dal Ministero dell’Università: ce la farà 1 su 5.
Il Ministro della Salute Speranza ha fatto gli auguri. ”In bocca lupo a tutti i giovani che oggi iniziano il loro percorso verso la facoltà di Medicina. E’ un giorno importante per il futuro di ciascuno di loro ma lo è ancora di più per il futuro del nostro Servizio Sanitario Nazionale”. Ma da un ministro ci si sarebbe aspettati qualcosa di più di un banale augurio che è anche un’implicita ammissione della carenza di medici nel SSN. Una carenza che ha avuto conseguenze tragiche in occasione della pandemia e che ha indotto alcune regioni, come il Veneto, a richiamare in servizio i medici andati in pensione. Il Ministro avrebbe dovuto avere l’onestà intellettuale di ammettere che il sistema del numero chiuso è profondamente ingiusto e sbagliato e che è per il numero chiuso se ci troviamo in questa situazione.
Ci sono state proteste in decine di università.
3 aspiranti su 10 sono come minimo al secondo tentativo a dimostrazione di quanto sia determinato chi vuol fare il medico. 8 su 10, se non dovessero farcela non abbandoneranno affatto l’obiettivo. Il 73% s’iscriverà in un corso che gli consenta di sostenere alcuni esami che poi verrebbero dati per “buoni” a Medicina. 1 su 10 si prenderà un anno per prepararsi per l’anno prossimo. E’ insomma la passione la motivazione per 3 aspiranti medici su 4.
Alla base di una tenacia così forte c’è soprattutto la passione, motivazione principale per 3 aspiranti medici su 4. Marginale tutto il resto. E siccome alla base della professione medica c’è, prima delle cognizioni scientifica, la passione, la volontà di rendersi utili agli altri, risulta evidente come i test d’ingresso siano inadeguati a selezionare che può accedere o no a Medicina.