Il metano è uno dei gas che determinano l’effetto serra, quel fenomeno indotto dall’uomo che è all’origine dei cambiamenti climatici che tanto stanno incidendo sulla nostra vita e destinati a incidere sempre di più se non verranno attuate politiche adeguate per ridurre le emissioni. Da carotaggi eseguiti sulla calotta polare è stato rilevato che negli ultimi due secoli le emissioni di metano sono più che raddoppiate. Il Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici ha calcolato che sono 800 mila anni che i livelli di metano nell’atmosfera non sono così alti. Dato preoccupante per le sorti del pianeta.
Un terzo delle emissioni di metano proviene dall’agricoltura. Negli Usa, dove sono state misurate, il 27% delle emissioni di metano agricolo proviene dagli allevamenti dei bovini, che sono notoriamente anche all’origine di uno dei maggiori consumi di acqua del mondo (11.500 litri per produrre un chilo di carne). Questo gas è prodotto dalla fermentazione enterica, il processo digestivo dei bovini, che sono dei ruminanti.
Attraverso vari metodi di misurazione è stato appurato che ogni bovino emette circa 1.200 litri di gas al giorno, di cui tra 250 e 300 sono metano.
E’ lo smodato consumo di carne dei paesi più ricchi che ha determinato l’aumento vertiginoso degli allevamenti di capi destinati alla macellazione. Ad aumentare ulteriormente il consumo di carne s’è aggiunta la diffusione di hamburger, steak e kebab stimolata dalle multinazionali del cibo. Anche senza scivolare su posizioni radicali come il veganismo o il vegetarianismo, il dato delle immissioni di metano, collegato con il consumo idrico e i danni che un eccesso di alimentazione carnea producono sulla salute dell’uomo, risulta urgente la necessità di una rieducazione alimentare tesa a ridurre il consumo di carne.