Ricomincia questa sera su Canale 5 in prima serata il “Grande Fratello”, una delle trasmissioni più diseducative mai apparse sul video. Per numerose settimane una dozzina di persone se ne sta chiusa in una specie di casa allestita negli studi di Cinecittà a Roma ripresa dalle telecamere h 24. Di qui il titolo “Grande Fratello”, che nelle intenzioni degli autori dovrebbe richiamare “the Big Brother” orwelliano. In realtà la superficialità ed il vuoto intellettuale, culturale ed umano non riescono nemmeno ad evocarlo lontanamente, tanto che sono pochissimi quelli che fanno il collegamento fra la trasmissione e la previsione di Orwell.

Si tratta in realtà di un format che solletica gli interessi più banali del volgo, dal pettegolezzo al voyeurismo mediatico. Ma quello che più deve offendere la gente normale, quelli che tutti i giorni lavorano, si sbattono per portare a casa uno stipendio, per mantenere figli oppure studiano per costruirsi un avvenire è il messaggio che esce da questa vergognosa trasmissione: si può vivere, mangiare, dormire, divertirsi, amoreggiare e fare tutto quello che passa per la mente senza fare un cazzo della mattina alla sera e dalla sera alla mattina. Un modello di vita inaccettabile anche se ultimamente i protagonisti sono “vip” – si fa per dire- e non gente comune come nelle passate edizioni. Ma il messaggio rimane quello. Qualcosa di vergognoso che dovrebbe essere “vietato ai minori”. Meglio ancora se ne venisse sospesa la messa in onda.