E’ nota la posizione del consigliere regionale Stefano Valdegamberi nei rapporti con la Russia. Non solo ha avuto l’intelligenza e l’autonomia intellettuale di instaurare con Mosca un costante rapporto politico, ma è anche stato uno dei primi a denunciare la miopia della politica dell’UE e degli Usa ostile alla Federazione Russa, che invece dovrebbe essere un alleato ed un partner economico.
Valdegamberi è stato invitato a Mosca dal Presidente della Camera Civica della Federazione Russa e dal Presidente della “Russian Society of Political Scientist” alla Prima Conferenza Internazionale scientifica e pratica che si sta tenendo a Mosca, presso l’Università di Stato Lomonosov, nei giorni 14 e 15 settembre.
Il tema trattato da Valdegamberi riguarda il modo in cui l’informazione possa influenzare le scelte di voto nel sistema democratico e le politiche di un Paese. Il voto è la modalità di espressione della volontà popolare ma senza un sistema informativo pluralista gli elettori sono portati ad avallare inconsapevolmente decisioni dettate da altri. E ha portato due esempi.
Prima ha spiegato come si sia fatta legittimare dall’opinione pubblica internazionale come cosa buona e giusta la guerra contro l’Irak di Saddam Hussein. La costruzione di una serie di fake news, quali le armi di distruzione di massa di Saddan, la “pistola fumante” dell’antrace portata all’Onu, tutte cose mai trovate o riscontrate.
Poi ha parlato delle false credenze russofobiche sulla Crimea che hanno generato le sanzioni UE alla Russia e le contro-sanzioni che colpiscono anche le esportazioni italiane.
Inoltre Valdegamberi ha definito le dichiarazioni del Sottosegretario agli Esteri Italiano Della Vedova fatte a Kiev nei giorni scorsi “palesemente false e pilotate” e lo ha sfidato ad andare insieme a verificare sul campo come quanto da lui detto sia in totale contrasto con ciò che pensa la gente di Crimea. “Non c’è stata – come affermato dal Sottosegretario di Stato Della Vedova – alcuna occupazione russa della Crimea e tantomeno la persecuzione dei Tartari di Crimea ho uno stretto rapporto di amicizia personale”. Ciò per dimostrare come l’informazione possa influenzare le scelte democraticamente espresse dai parlamenti e dai governi attraverso la legittimamazione del voto popolare. La sovranità popolare, priva di in informazione pluralista e veritiera rischia di essere una sovranità più formale che sostanziale anche nelle democrazie che si ritengono più evolute.