La proposta Danieli di inserire Verona fra le “città metropolitane” e in un più ampio contesto geopolitico che vada a comprendere l’area che va da Vicenza a Brescia, da Mantova e Rovigo a Trento e Bolzano ha avuto subito un appoggio autorevole. Proviene da uno dei più importanti e qualificati parlamentari della sinistra, l’on. Gianni Dal Moro, del Pd. Sì, proprio del Pd. Anche se Danieli è di destra. Segno che le buone proposte vanno al di là degli steccati partitici. E che intelligenza e onestà intellettuale fanno superare anche la logica -per certi versi forse superata- destra/sinistra.
La città metropolitana è un’idea condivisa da Dal Moro, che l’aveva presentata come emendamento già nel 2009 e nel 2013, senza peraltro trovare appoggio da una Verona distratta.
Ora che un altro politico di lungo corso come Danieli è uscito con una proposta analoga si stanno creando le condizioni per lanciare un grande progetto trasversale nell’interesse di tutto il nostro territorio.
Dal Moro osserva che i nostri giovani non vanno in Spagna o in Germania, ma a Barcellona o a Berlino. Sono quindi le città metropolitane l’unità territoriale che caratterizza oggi l’Europa.
Verona quindi non può perdere questa straordinaria occasione di sviluppo allineandosi ai centri propulsori della cultura e dell’economia del continente. Ed è un’azione che anche lui, come Danieli, ritiene che deva essere comune a tutti quelli che hanno a cuore il futuro di Verona. Bisogna chiedere al Governo e al Parlamento di accogliere nuove richieste di adesione alla funzione di città metropolitana riaprendo i termini per le candidature o accettandone di nuove.
E’ un lavoro da iniziare subito raccogliendo la volontà politica della città di Verona e dei suoi comuni di cerniera e poi di Vicenza e Rovigo, per rimanere nella nostra regione, ma anche di Mantova, Brescia e Trento dando vita d una nuova grande area metropolitana che non avrebbe rivali in Italia e sarebbe tra le prime in Europa.
Dal Moro, come Danieli, è dell’idea che la politica deva alzare lo sguardo dai limiti angusti del provincialismo e del piccolo cabotaggio per aprirsi al confronto internazionale assumendo il profilo di una città europea. Solo così possiamo rilanciare Verona. Ed il fatto che l’invito di Danieli sia stato raccolto per primo da uno dei parlamentari più autorevoli della sinistra la dice lunga sulla portata e le potenzialità del progetto della Grande Verona.