Anche a Genova, come a Salerno, il Verona pareggia dopo essere stato in vantaggio per gran parte della gara.
Aveva fatto tutto Simeone. Prima, solo a sette minuti dall’inizio segna l’uno a zero con un bellissimo gol di testa. Poi all’inizio del secondo tempo sempre lui si procura un rigore. Lo batte Barak e segna il due a zero. Ad un quarto d’ora dalla fine altro rigore. Però stavolta per il Genoa per un mani in area di Dawidowicz. Rigore trasformato. Due a uno. Cambia tutto. Dopo due minuti arriva il pareggio genoano. All’ 80° Lasagna sfiora il vantaggio, ma dopo quattro minuti il Genoa in un’azione di contropiede infila Montipò e rovescia il risultato della partita che fino a poco prima sembrava acquisito.
Il Verona fino a che non aveva subito il primo gol aveva dominato la partita con autorevolezza, meglio disposto e con più occasioni. Poi, nonostante lo svantaggio, ha continuato ad insistere, senza abbattersi. Anzi continuando a spingere finché al 90° Kalinic, che aveva sostituito Simeone, pareggia. Prova di grande carattere. La squadra è solida e con maggior attenzione in difesa potrebbe dare delle belle soddisfazioni ai suoi sostenitori. La cura Tudor funziona.