Verona è stata la prima a porre il problema per la capienza de L’Arena. Addirittura L’Adige lo aveva proposto un anno prima. Quando la capienza massima dei luoghi pubblici per spettacoli era fissata a 1000 il sindaco di Verona Federico Sboarina e l’A.D. della società Arena di Verona Gianmarco Mazzi erano riuscito a strappare al Ministro della Cultura Franceschini – che è una persona intelligente- grazie anche ai buoni uffici della sottosegretaria leghista Lucia Borgognoni la deroga per allargare l’accesso all’anfiteatro a 6.000 spettatori. Poi con la normalizzazione in corso grazie ai vaccini i numeri sono stati alzati alla metà della capienza di ciascuna struttura.
Ora però il mondo dello spettacolo, che ha sofferto particolarmente per le restrizioni, punta ad ottenere il 100% delle presenze per rilanciare il settore.
Assomusica, che riunisce le varie società dello spettacolo hanno proposta a Draghi e ai ministri competenti, di tornare alla capienza del 100% senza distanziamento. Ormai con il Green-pass, la mascherina obbligatoria e il controllo della temperatura, gli show al chiuso possono tornare alla normalità. E chiedono una decisione per poter iniziare la stagione “normalizzata” già dal 31 ottobre.
E a dare manforte arriva anche un personaggio dello spettacolo più che autorevole: Mogol, al secolo Giulio Rapetti, presidente della Siae, la Società Italiana degli Autori ed Editori, presenta una petizione firmata da molti personaggi della cultura, dello spettacolo e della politica che sollecitano il Governo ad aumentare la capienza. “Abbiamo sempre rispettato le regole e le leggi e anteposto la salute dei cittadini a tutto il resto. Ora però siamo veramente allo stremo”, dice Mogol “ripartire in sicurezza ma di ripartire realmente”.
Ed un’apertura arriva anche dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. “I tempi – dice – sono maturi per un aumento della capienza agli eventi. Ma dovrà essere fatto in modo graduale e specifico. La prossima settimana ci sarà un’altra riunione del Cts”. E aggiunge: “Non è prematuro aumentare i posti nei cinema, riaprire gli stadi, fare dei concerti. E’ chiaro che deve essere fatto con gradualità perché il cinema è una cosa, il teatro è un’altra cosa e il concerto è un’altra cosa ancora. E sul concerto, dove maggiore può essere il rischio, servono ovviamente delle garanzie maggiori”.