Che a Nogara ci sia lo stabilimento della Coca-Cola più grande d’Italia lo sanno molti veronesi, alcuni dei quali si vantano addirittura di saper distinguere la bevanda “imbottigliata” qui in provincia dalle “sottomarche”, così le chiamano, provenienti dalle altre regioni. Sono dettagli di folclore che però hanno un fondo di verità: se non altro misurano sul piano popolare il peso che un’azienda tra le più note nel mondo ha sul nostro territorio. Oggi però ci sono dati che dimostrano e misurano questo impatto: lo fa la campagna promozionale-informativa che racconta i dati dello studio realizzato da SDA Bocconi proprio sul valore economico, sociale e lavorativo del sistema Coca-Cola in Italia.

Inaugurato nel 1975, con i 146 mila metri quadrati di superficie e 700 milioni di litri di soft drink prodotti all’anno, Nogara è il fiore all’occhiello del brand Coca-Cola, che ogni giorno, con 427 dipendenti diretti, crea lavoro per 2244 persone, generando per l’economia locale un indotto di cui beneficiano in modo diretto o indiretto, oltre 5200 individui. Inoltre l’impianto veronese ha una forte anima green, e grazie a un investimento di 6 milioni è stato il primo del gruppo (la Coca-Cola HBC Italia) a produrre e integrare le nuove tecnologie di packaging sostenibile. Inoltre nel 2020 è stata installata anche una linea ad alta velocità, frutto di un investimento di oltre 15 milioni, che ha contribuito a migliorare ulteriormente le performance ambientali e produttive.

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In Veneto Coca-Cola distribuisce risorse per 101 milioni, suddivise il 22,5 milioni alle famiglie, 77,8 alle imprese fornitrici o collegate e 400 milioni allo Stato. E sempre alla nostra regione fanno capo anche tutti gli addetti commerciali del gruppo nel Nord Est. Gli impiegati sono il 50%, seguiti dagli operai con quasi il 44% e per finire dai quadri e dai dirigenti. Rispetto alla media delle imprese (e anche a quelle del comparto bevande) Coca-Cola ha molti più impiegati e quadri. Gli uomini rappresentano il 74.2% della forza lavoro. Fatturato, reddito e lavoro a parte, ci sono altri dati interessante per il Veneto: il rispetto delle risorse ambientali e il sostegno alla comunità locale. Oltre alla sostenibilità, Nogara spicca infatti per l’innovazione industriale e l’energia, con un impianto fotovoltaico, uno di cogenerazione che a partire dal metano produce contemporaneamente diverse tipologie di energia, e uno di quadrigenerazione, che è anche in grado di soddisfare il 100% del fabbisogno di CO2 della produzione di bevande nel sito.

Fuori dallo stabilimento, Coca-Cola sostiene diverse iniziative sociali e culturali. Sponsor del premio Campiello, ha poi realizzato con i Giovani Imprenditori di Confindustria Verona e in collaborazione con il COSP “Learn Your Job”, che supporta gli studenti nella transizione tra scuola e mondo del lavoro. Da aggiungere che la società ha aderito al progetto di fundraising “67 colonne per l’Arena” per far sì che la Fondazione Arena riprenda il suo ruolo centrale nella storia, nell’economia e nella cultura di Verona e non solo. La stessa analisi approfondita sul valore aggiunto di Coca-Cola per l’Italia emerge dallo studio, che pffre uno sguardo d’insieme al panorama dei risultati raggiunti sia a livello nazionale che locale, dove sono presenti sedi e stabilimenti: oltre al Veneto la Lombardia, Abruzzo, Campania, Basilicata, Sicilia, e il Piemonte, che si è aggiunto nel 2019 con l’acquisizione del marchio Lurisia.

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Risultati non scontati nel periodo difficile che il Paese sta attraversando, aggravato dalla crisi della ristorazione che ha pesato su tutta la filiera. Lo studio rivela che senza Coca-Cola, oltre a venire meno il valore economico per il territorio, ci sarebbero importanti conseguenze a livello occupazionale: in Veneto la disoccupazione salirebbe infatti dell’1,7%. “Grazie allo stabilimento di Nogara e al lavoro quotidiano degli oltre 400 colleghi responsabili di garantire qualità alla Coca-Cola made in Veneto, abbiamo costruito un solido legame con la regione”, spiega Giangiacomo Pierini, Public affairs & Communication director di Coca Cola HBC Italia. “Siamo felici che i dati confermino il valore di Coca-Cola per il sistema economico e sociale di un terra di cui siamo orgogliosi di fare parte”.

Un legame che non è venuto meno neanche durante il Covid. La pandemia ha causato una contrazione del ritorno economico sulle imprese pari a 16,5 milioni. Nonostante ciò Coca-Cola ha distribuito 0,8 milioni di risorse aggiuntive alle famiglie e ha reinvestito oltre 2,5 milioni su bar e ristoranti attraverso politiche commerciali, fiscali e di comunicazione.