“Mentre l’economia del Nord Est viene danneggiata, da Bruxelles non arriva alcuna reazione”. Lo sottolinea Paolo Borchia, europarlamentare veronese della Lega e componente della commissione Trasporti, che continua a denunciare lo stato di inerzia legato alle restrizioni al traffico pesante imposte dall’Austria, già rallentato dalle procedure anti-Covid. “Da mesi nell’indifferenza delle istituzioni europee si consuma un attacco all’economia del nostro Paese. Le restrizioni al traffico pesante imposte dalla regione austriaca del Tirolo nei confronti dell’Italia rimangono in vigore e a Bruxelles tutto tace”, rimarca Borchia.
“La competitività di ampie fasce dei nostri settori industriali è fortemente penalizzata e il comparto dell’autotrasporto italiano ne risente drasticamente. Cosa aspetta la Commissione Europea ad avviare una procedura di infrazione nei confronti dell’Austria per contestare quelle che sono vere e proprie barriere non tariffarie del mercato interno? Dalla UE ci aspettiamo fatti concreti, non solo parole. All’insegna della reciprocità“, aggiunge Borchia, “se non ci sarà un intervento nel breve termine il governo italiano avrebbe tutto il diritto di imporre contromisure nei confronti dell’autotrasporto austriaco, così da ristabilire una parità di condizioni che oggi manca disastrosamente. Basta concorrenza sleale: le regole devono essere uguali per tutti”.
Ma la situazione non sembra destinata a sbloccarsi presto, anche se pochi giorni fa una perizia legale presentata da Unioncamere, Uniontrasporti e dall’associazione tedesca BGL contesta la norma imposta dal Tirolo e che interrompe il transito notturno dei mezzi pesanti per ragioni ambientali, seppure la qualità dell’aria non sia affatto migliorata. Secondo un recente parere legale infatti non solo l’ordinanza è contraria al diritto europeo, che ha nella libera circolazione delle merci uno dei pilastri su cui si basa il mercato unico, ma emerge anche che il divieto di guida notturna provoca una congestione artificiale durante il giorno, causando effetti negativi per l’ambiente.
L’esenzione dall’ordinanza, fatta su misura per i tirolesi, non va già neanche ai tedeschi, visto che l’interscambio sull’asse del Brennero vale complessivamente 136 miliardi. Secondo i politici tedeschi la soluzione ideale sia per l’ambiente che per l’economia sarà il tunnel ferroviario del Brennero, sulla costruzione dle quale tra l’altro l’Italia è molto più avanti dell’Austria. Per accelerare il progetto saranno decisivi i fondi del Pnrr per le opere strategiche del Green New Deal europeo per ridurre le emissioni di CO2 derivanti dai trasporti del 90% da qui al 2050.
Secondo un report di Unioncamere l’export commerciale verso Austria, Germania e Paesi scandinavi vale il 5,8% del Pil italiano e quasi il 10% di quello del Nord Est, e le limitazioni imposte dal Tirolo hanno già provocato un sensibile calo dei flussi. Nel frattempo gli autotrasportatori sono alle prese con un insostenibile rigore: sul tratto autostradale oltre il Brennero da mezzanotte alle 4.30 non possono transitare autocarri superiori a 7,5 tonnellate, e tutti i mezzi pesanti con motore diesel a prescindere dal carico.