Marmomac, che si è aperta questa mattina con un sospiro di sollievo collettivo quasi percepibile tra autorità, operatori e imprese, è la prima rassegna internazionale in presenza del calendario autunnale di Veronafiere dopo i lockdown dell’anno scorso e della primavera. Le rigorose misure anti-Covid (Green pass, termoscanner, telecamere anti-assembramenti, tamponi e sanificazione non hanno fatto passare in secondo piano il vero risultato della manifestazione, che ha già vinto per il solo fatto di essere partita con entusiasmo e fiducia in una ripartenza che ha il sapore di un’autentica ripresa.
Come L’Adige ha anticipato nei giorni scorsi, Marmomac conferma l’interesse internazionali, con il 45% delle 756 aziende espositrici che vengono dall’estero, con buyer di alto profilo tra architetti, importatori di materie prime e tecnologie, con arrivi dai Paesi e dalle aree determinanti per lo sviluppo del settore. Fino a sabato Verona sarà il palcoscenico per chi si occupa di pietra naturale, graniti, innovazione e logistica.
Tra i nuovi servizi agli operatori è stato sviluppato Marmomac Plus, il portale dedicato al mondo della pietra naturale: una piattaforma su cui le aziende della filiera promuovono prodotti, eventi e progetti, mettendo inoltre a disposizione di professionisti e operatori un database interattivo sempre aggiornato. Le imprese presenti sono già 1080 da 45 Paesi, con oltre 5000 prodotti e 900 progetti. In fiera debuttano anche i Marmomac Talks: un costante dibattito sul settore fatto di incontri, approfondimenti e workshop previsti in questi giorni nei vari padiglioni. Le tecnologie avranno la loro scena in Marmo+Tech, uno spazio di divulgazione e confronto in cui le aziende parleranno a una platea di tecnici, responsabili di impianto e sviluppatori, condividendo case history, best practice e innovazioni della tecnica al servizio di chi lavora la pietra.
“Veronafiere ha preso un grande impegno verso il mondo della pietra naturale, perché Marmomac è la sua casa, appartiene ai suoi protagonisti e li rappresenta. È lo spirito che ci ha guidato”, dice Maurizio Danese, presidente di Veronafiere, “nell’ideare e realizzare un’edizione con cui vogliamo dare un aiuto concreto alla ripresa di un settore che prima del Covid valeva quasi 4 miliardi con 3200 aziende e 34 mila addetti. Tornare in presenza e in sicurezza, dopo il lockdown, è un segnale positivo e un ulteriore passo verso il ritorno alla normalità”.
Lo conferma il sindaco di Verona Federico Sboarina: “Una giornata che non potremo dimenticare: con Marmomac la Fiera torna grande, un orgoglio per Verona che ha dimostrato di saper reagire e ripartire. E Veronafiere si conferma nel ruolo strategico di volano economico senza il quale la nostra città non sarebbe la stessa per posti di lavoro, fatturati e notorietà. Una consapevolezza salda nelle istituzioni del Sistema Verona che ha scelto di sostenere col proprio investimento il nuovo piano industriale”. Appoggio che ribadsce anche il presidente della Provincia Manuel Scalzotto, “convinto della necessità di consolidare un polo strategico per il territorio”.
Un orgoglio che il governatore del Veneto Luca Zaia riprende e rilancia a livello regionale. “L’economia sta ripartendo e ci ritroviamo a Verona per un evento che conferma la leadership italiana nel settore e vede il Veneto primeggiare con ben 1200 aziende di alto livello produttivo. Sono felice anche della presenza internazionale, perché dopo la pandemia Verona e il Veneto sono tornati al centro del mondo economico, ben oltre i confini nazionali”.
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