Salvini aspetta fino al 31 dicembre, data in cui scade “quota cento”. Se il governo non provvede si rischia di tornare alla legge Fornero, cosa che il capo della lega ha più volte definito inaccettabile. Da come si è espresso il 31 dicembre 2021 sembra essere stato fissato da Salvini come una dead line oltre la quale la Lega non andrà. Come dire: caro Draghi o provvedi a difendere “quota cento” oppure la Lega toglie il disturbo dal tuo governo e me ne vado.
Dopo gli sbarchi, la battaglia contro la Fornero per Salvini è una bandiera. E sarà molto difficile che sia disposto ad ammainarla. Non può perdere la faccia. Né all’esterno, ma neanche all’interno. Una perdita di credibilità su un argomento così simbolico rischierebbe di approfondire la spaccatura già esistente fra leghisti “di lotta” e leghisti “di governo”, con Salvini ed i suoi da una parte e Giorgetti, Zaia e Fedriga dall’altra. Senza contare il caso Morisi che su Salvini ha fatto l’effetto di un calcio al bassoventre.
Per Draghi una grana non da poco anche se la legge Fornero scade a metà del semestre bianco (quando il Presidente della Repubblica non può sciogliere le Camere) e anche se, senza la Lega, il premier ha comunque i numeri per ottenere la fiducia in entrambi i rami: 426 voti a favore alla Camera sui 315 necessari, 209 al Senato sui 161 necessari. Ma nelle Commissioni inizierebbe un Vietnam dagli esiti imprevedibili…