L’Ospedale di Santa Giuliana si allarga per i più giovani. La struttura veronese sulle Torricelle, che si occupa della cura e della riabilitazione di persone con disturbi psichici, ha aperto quattro nuovi posti per i pazienti dell’Area Adolescenti, dedicata a giovani tra i 14 e i 18 anni, con due stanze da due letti che si aggiungono agli attuali 15 posti. La misura è stata adottata per far fronte all’aumento delle richieste di ricovero e di terapia per i giovani, conseguenza anche del lungo lockdown pandemico. La lista d’attesa si è allungata e i pazienti rischiano di restare senza adeguata risposta. «Da qui l’idea di ampliare l’offerta con nuovi posti-letto dedicati», spiega il Direttore Generale dell’Ospedale, Tiziano Zenere. «Per cercare di farci carico di situazioni che potrebbero ulteriormente aggravarsi».
La sintomatologia e la fenomenologia dei disturbi non sono cambiate e riguardano sempre isolamento e ritiro relazionale o difficoltà scolastiche in conseguenza di stati depressivi, incapacità del controllo degli impulsi, comportamenti autolesivi, uso di sostanze. «Ma nei due anni di pandemia le persone per molto tempo sono state chiuse in casa o limitate nelle relazioni sociali, hanno avuto pochi contatti ed è venuto meno il supporto dell’ambiente scolastico e le occasioni di socializzazione», spiega lo psichiatra Marcello Santi, Direttore Sanitario di Santa Giuliana: «La capacità delle famiglie di contenere queste situazioni è diminuita. I genitori sono in difficoltà per motivi di lavoro e perché prima i figli trovavano compensazioni in molti modi: la scuola, lo sport, gli amici o anche una passeggiata potevano contribuire a limitare un eventuale malessere. Si sono insomma accumulati fattori di stress che hanno fatto esplodere situazioni prima gestibili. Speriamo che adesso, con la ripresa della scuola in presenza e un iniziale ritorno alla normalità, la situazione possa migliorare».
Il grande alleato dei giovani è ora il mondo degli adulti: «La scuola e la famiglia devono cercare di infondere certezza e speranza di un futuro ai figli», continua Santi. «La situazione che ha pesato di più in questi due anni è stata la progressiva preoccupazione per la possibilità di ritorno alla normalità. Il Covid e la difesa da esso sembravano rendere impossibile pensare al futuro e questo per un giovane, che vive proiettato alla crescita, è stato gravissimo e gravido di conseguenze anche psicologiche. Compito degli adulti, nella fase di riapertura, è facilitare la presa di coscienza che il futuro c’è ancora e che bisogna attingere dalle proprie capacità interiori. Si deve mostrare loro che si può vivere bene anche nei momenti difficili e, soprattutto, devono mostrare ai ragazzi di essere presenti, di accompagnarli, senza cedere al pessimismo o alla disillusione», conclude Santi. «La scuola, ad esempio, non può essere vista solo come un luogo di trasmissione del sapere, ma come un luogo di evoluzione della persona: il ragazzo investe sugli amici, sugli insegnanti al di fuori della famiglia. La scuola è quindi uno strumento di evoluzione del ragazzo perché, uscendo dalla famiglia, possa investire sull’altro, sulla società e trovi in essa il proprio posto».
Tante attività collaterali a Santa Giuliana. Oltre a essere curati per i loro disturbi psichici, i ragazzi, durante la permanenza a Santa Giuliana, possono partecipare a molte attività: laboratori creativi, attività di gruppo che agevolano le relazioni e la collaborazione tra coetanei. Grazie, inoltre, alla Fondazione San Zeno, è stata attivata la Scuola digitale tramite la quale gli studenti, pur essendo ricoverati, possono continuare a frequentare le lezioni collegandosi in classe con i loro professori e compagni e, nel pomeriggio, sono assistiti nello studio da un educatore. Questo ha permesso, lo scorso anno scolastico, a un ragazzo di conseguire la maturità e a un altro la licenza media.
L’ospedale Santa Giuliana. L’ospedale Santa Giuliana – in via Santa Giuliana, 3, a Verona – è una struttura sanitaria per la cura e la riabilitazione delle persone affette da disturbi psichici. È un’opera dell’Istituto Sorelle della Misericordia di Verona, è accreditato dalla Regione Veneto e convenzionato con il sistema sanitario nazionale, eroga, quindi, prestazioni gratuite e al pari di una struttura pubblica. È, inoltre, Centro di riferimento regionale per la cura e la riabilitazione dei soggetti in età adolescenziali (14-18 anni).
La Direzione Sanitaria dell’Ospedale Santa Giuliana, affidata al dottor Marcello Santi (psichiatra e psicoterapeuta) può contare su 120 posti letto, di cui 119 accreditati, e conta oltre 120 fra dipendenti e collaboratori, tra cui otto medici psichiatri, due psicologi coordinatori delle aree riabilitative Adulti e Adolescenti, una psicologa per l’area ospedale degli adolescenti e due psicologhe dedicate al servizio di Psicologia dell’ospedale. I pazienti sono ospitati in cinque reparti differenziati in base all’età: adolescenti (14-18 anni), giovani adulti (19-26), adulti, anziani over 65.
I disturbi trattati. I pazienti ricoverati a breve o a medio tempo all’ospedale Santa Giuliana sono curati per depressione e disturbi dell’umore, bipolarismo, disturbi psicotici, della personalità, relazionali e del comportamento, disturbi d’ansia e attacchi di panico, problematiche psicopatologiche dell’adolescenza.