Vi siete mai chiesti perché in Italia si vota anche il lunedì mentre dappertutto si vota solo alla domenica o addirittura in un giorno feriale qualsiasi?
Prolungare il voto al lunedì significa oltre che tenere chiuse le scuole, impegnare per un giorno in più il personale addetto ai seggi, compreso quello per la sicurezza e tutto l’apparato elettorale, dai comuni alle prefetture. Il tutto, ovviamente, con i suoi costi. Votare anche il lunedì significa spendere quasi il doppio per ciascuna votazione. Perché?
Dicono che è per fare in modo che vada a votare il maggior numero di elettori possibile. Ma non va bene. Non va bene spendere dei soldi in più per favorire il voto di coloro che la domenica antepongono al diritto/dovere del voto la gita sull’autostrada.
La democrazia – diceva Churchill- è il sistema peggiore, esclusi tutti gli altri. Ma per farla funzionare è necessaria, non solo l’informazione, ma almeno la volontà di partecipare al processo per scegliere i propri rappresentanti. Ma se questa volontà è subordinata alla gita domenicale non si vede la necessità di favorire l’accesso al voto di chi se ne frega, anche a costo di raddoppiare o quasi le spese. Un’intera giornata per votare è più che sufficiente. Se uno non trova il tempo per farlo e dà la precedenza alla gita, è meglio che non voti.