(di Marco Danieli) Federico Sboarina, sindaco e presidente della Fondazione Arena e Gianmarco Mazzi – qui il nostro video – amministratore delegato della Società Arena di Verona hanno presentato «orgogliosamente e con grande soddisfazione», i dati della parte pop rock della stagione areniamo. Quelli della parte lirica erano già stati dati. Le prime parole del sindaco sono state di ringraziamento per Mazzi, il vero artefice dell’enorme successo della stagione.
«E’ stato il gioco di squadra- ha detto Sboarina- quando abbiamo ottenuto la deroga per avere le 6000 persone in Arena che ha permesso di generare quei numeri che sarebbero stati impossibili ottener senza quel primo risultato».
«Quello che è successo quest’estate – ha continuato- è figlio di qualcosa che abbiamo cominciato a progettare in pieno lockdown»
Ed effettivamente è stata la lungimiranza ed il coraggio della squadra guidata da Gianmarco Mazzi che ha fatto sì che il 5 giugno il concerto de il Volo potesse essere tenuto con 6000 spettatori anziché 1000. Il primo in Italia. L’inizio della ripresa.
«E’ così stato raggiunto l’obiettivo che io e Gianmarco ci eravamo prefissi: dimostrare che l’Arena è il solo luogo dove fare i concerti live.»
E così è stato: 16 eventi tv, 12 eventi unici, 110 mila spettatori dal vivo, 27 milioni di telespettatori in prima serata, non alle due di notte! 27 milioni di persone che hanno potuto ammirare la visione di Verona grazie alle riprese della città fatte dall’alto con i droni, come Mazzi aveva già fatto per la prima volta anni fa in occasione del grande concerto di Adriano Celentano nel 2012.
«L’Arena ha dato slancio alla ripartenza non solo della città ma tutt’Italia – ha affermato il sindaco.
Ed ha concluso dicendo «ringrazio Gianmarco, un vero fuoriclasse. Si dice “nemo propheta in patria”, ma Mazzi è l’eccezione che conferma la regola! Lui mette la sua classe a disposizione della città.» Ed il sindaco, che rappresenta i veronesi glielo riconosce.
Mazzi, ringraziando, ha individuato una delle immagini simbolo dell’Arena l’inno d’Italia cantato da “il Volo” ed ha detto di puntare a fare in modo che l’inno cantato da un artista diventi un appuntamento fisso.
«Abbiamo scritto il bilancio di questi 2 anni complicati ma memorabili nell’opuscolo “Verso la rinascita al 100%”- ha continuato, precisando che – nel 2020 siamo stati gli unici al mondo a non fermarci e lavorare. In quell’anno abbiamo comunque messo in pedi eventi con 4000 persone, senza nessuna conseguenza per la salute pubblica».
Lungimiranza, competenza, organizzazione anche coraggio sono stati alla base del grande successo. «A giugno non era partito ancora nessuno! – dice Mazzi senza nascondere una grande soddisfazione- E questa è la verità ci viene riconosciuta in tutto il mondo!»
E il capolavoro di cui Mazzi va orgoglioso è stato di «avere nell’anfiteatro 6000 spettatori fino alle 24. Questo ha aperto tutto, ha dato una spinta formidabile al turismo, facendo di Verona l’unica città in tutt’Italia ad apparire “città aperta”!»
Di qui anche un altro dato: la Società Arena di Verona da lui guidata è anche la colonna per l’opera.
Ha quindi ricordato il grande lavoro che è stato fatto per aver ottenuto il ciclo di trasmissioni, “La grande opera all’Arena di Verona”, che ha avuto grande successo e di cui la Rai è soddisfatta.
«Ogni cosa- ha continuato- è conquistata con sangue e sudore. Abbiamo voluto puntare sulla massima visibilità televisiva, che ha portato un grande vantaggio al turismo e all’economia veronesi. Accendendo l’arena abbiamo acceso Verona e anche l’Italia!»
E siccome Mazzi è un manager, un uomo del fare, un organizzatore che non si ferma mai, è passato subito a parlare del futuro, della prossima stagione che si baserà su tre punti forti.
«Il primo sarà il ritorno dei grandi concerti internazionali che ci sono mancati in questi 2 anni di autarchia forzata, in quando in Arena hanno potuto esibirsi solo artisti italiani. Saranno almeno dieci. E tutti con grandi nomi a testimoniare la vocazione internazionale di Verona.»
Il secondo punto è quello di organizzare sempre più eventi unici, come quello fatto per Battiato. Sono eventi che hanno maggior valore perché li puoi vedere solo in Arena e non in tour.
Terzo punto è confermare la potenza televisiva dell’Arena, cosa che crea molta invidia nelle altre città, e che tutti gli eventi siano sold-out per riempire la città di visitatori .