(di Marco Danieli) Oggi la Lega – qui il nostro video – con una conferenza stampa ha presentato la squadra dei suoi sindaci eletti al turno del 3 e 4 ottobre. Lorenzo Fontana, leader della Lega veronese e vice di Salvini è molto soddisfatto dell’esito di questa consultazione amministrativa sia a Verona che in Veneto. «Nei comuni sopra i 15 mila abitanti abbiamo vinto praticamente dappertutto – ha detto sorridente.- A Bovolone c’è mancato veramente poco e domenica prossima andremo al ballottaggio. Questa settimana ci vede tutti impegnati. Stasera c’è il ministro Giorgetti e martedì dovrebbe venire Salvini – annuncia Fontana- Entrambi a sostenere la nostra candidata a sindaco Silvia Fiorini.»
Analizzando il significato del voto Fontana precisa che «questo voto ci ha insegnato che i cittadini guardano molto il candidato. Quindi il candidato dev’essere assolutamente coinvolgente e vincente.» E cita Zaia che, commentando i risultati deludenti nelle grandi città, ha detto che se il candidato non è Varenne poi è difficile vincere.
«Quindi – continua Fontana- bisogna sempre cercare di trovare i candidati migliori» E parlando dell’appuntamento del 2022 va subito al punto dicendo «Su Verona ci sarà un gran lavoro da fare anche perché noi vogliamo ascoltare gli elettori della Lega e soprattutto i cittadini veronesi. Voi che vivete a Verona più di me sapete com’è l’aria. Bisogna quindi valutare bene cosa fare.»
Parole molto diverse da quelle che Salvini aveva detto nello stesso identico luogo tre mesi fa. Parole che vengono appesantite da un’ulteriore precisazione riguardo al fatto che la voce corrente è che tanto il candidato sindaco di Verona lo sceglierà il tavolo nazionale composto dai tre leader, Meloni, Salvini e Taiani. «E’ vero – ha concluso Fontana- che ci sono i tavoli nazionali, ma è anche vero che che questa volta i tavoli nazionali non hanno scelto proprio i candidati migliori…Quindi bisogna ascoltare i veronesi. E una vota ascoltati i veronesi si decidere il candidato migliore, anche perché la lega partecipa alle elezioni non per partecipare, ma per vincere.»