A Verona l’aumento dei prezzi dei carburanti è maggiore che nel resto d’Italia. Risulta dai dati raccolti dalla Commissione comunale di controllo prezzi Istat. Colpa del rapporto domanda e offerta, degli effetti della pandemia e delle calamità atmosferiche.
Il Comune non ha alcun ruolo sull’andamento dei prezzi, attraverso la Commissione può avere una fotografia costantemente aggiornata sul tema
Nel periodo 2016/settembre 2021 i prezzi di elettricità, gas e combustibili vari a settembre hanno superato la punta massima raggiunta nel primo trimestre del 2919. Si prevede un ulteriore innalzamento. Si tratta di una curva in crescita in linea con l’andamento nazionale, imputabile ad una crisi energetica a livello globale.
Diversa l’analisi per il gasolio per riscaldamento e ai combustibili solidi. Per il primo infatti si registra una costante differenza tra dato nazionale e locale con notevole aumento tra gennaio e giugno 2021. Per il secondo invece, la differenza tra i due livelli è costante dal dicembre 2018.
L’Amministrazione valuterà quali strumenti adottare per far attenuare le conseguenze dell’inflazione locale e dei beni presi in considerazione.
Due dei quali questa mattina erano presenti nella conferenza stampa indetta in municipio per l’illustrazione dei dati statistici. Insieme all’assessore ai Servizi demografici e Statistica Stefano Bianchini erano infatti presenti il prof. Franco Bressan, presidente della Commissione comunale di controllo pressi Istat, fino al 2016 docente di statistica presso l’ateneo veronese, e Maurizio Framba, membro della commissione in rappresentanza della CGIL locale.