Prosegue la lenta marcia di avvicinamento alla chiusura dell’Opa Generali su Cattolica: anche oggi l’azione Cattolica ha galleggiato sopra quota 7€ per azione (€ 7,02 in calo dello 0.35% sulle chiusure di venerdì) e con scambi di poco superiori al milione di titoli, per poco più di 7 milioni€ di controvalore, leggermente in crescita rispetto agli 800mila titoli passati di mano venerdì scorso.
Che si viaggi al piccolo trotto non è una caratteristica della sola Opa Cattolica, più o meno quasi tutte le operazioni analoghe realizzate recentemente si sono chiuse negli ultimi giorni, in zona Cesarini, quasi ad attendere un rilancio di valore. Rilancio che al momento non sembra essere nell’ordine delle cose per Generali che è già ad oltre il 36% del flottante (fra azioni già di proprietà e quelle portate dalla stessa Cattolica) e che, stando a rumors in Piazza Affari, ha appena iniziato a confrontarsi con Warren Buffet che, attraverso la General Reinsurance AG, controlla lo storico pacchetto del 9,047% del capitale pagato 115,8 milioni€ nel 2017. Allora, un’azione quotava 7,35€, oggi portandole in Opa registrerebbe una perdita di 60 cent/azione: suppergiù una perdita di una dozzina di milioni. E bisognerà quindi vedere cosa deciderà l’investitore di Omaha.
Che Generali sia restìa a rimettere mano al prezzo lo testimoniano anche altri fattori: il prezzo incorpora un 40% di premio rispetto agli ultimi sei mesi di Borsa; è superiore del 24% del prezzo pagato dalle Generali per le azioni Cattolica al momento dell’ingresso del Leone triestino come salvatore della patria e, infine, del 15% rispetto al valore dell’azione al 28 maggio scorso quando venne annunciata l’Opa. La soglia del 50% più 1 azione – che permetterebbe a Generali di muoversi con autonomia ancora maggiore in assemblea – non è lontana, così come quella del 66,7% che permetterebbe di decidere comunque per la fusione di Cattolica in Generali senza riconoscere, in entrambi i casi, alcun premio agli azionisti di minoranza.
Il progressivo cedimento del titolo, che man mano si avvicina in Borsa al valore fissato in Opa, testimonierebbe anche del fatto che hedge fund e investitori iniziano a non credere più ad un’ipotesi rilancio.