Entra in vigore domani, venerdì 15 ottobre, l’obbligo del green pass per tutti i lavoratori, sia pubblici che privati, come previsto dal decreto legge 127 del 21 settembre. Un occhio di riguardo è posto a tutti i servizi comunali, specialmente quelli ad alto impatto con l’utenza, ossia Anagrafe, Servizi sociali e Polizia locale. Da alcune stime, infatti, circa il 10 per cento dei dipendenti pubblici potrebbe essere sprovvisto della certificazione. Nonostante questo, l’obiettivo dell’Amministrazione è garantire ai cittadini il regolare svolgimento di tutte le attività. Disguidi che dovrebbero essere ridotti al minimo, per questo le prime giornate saranno monitorate costantemente per intervenire tempestivamente nel caso fosse necessario. E se in Comune la situazione appare sotto controllo, a livello provinciale la preoccupazione maggiore è per i tamponi. A riportarlo il sindaco Federico Sboarina che questa mattina ha partecipato al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che si è riunito in forma allargata, con Ulss9, sindacati e rappresentanze economiche. Secondo quanto emerso, la capacità giornaliera di test, sia in centri pubblici che privati, non è, infatti, in grado di rispondere ad afflussi elevati. Questa mattina, in diretta streaming, il sindaco Federico Sboarina, l’assessore al Personale, Istruzione e Politiche sociali Maria Daniela Maellare, il presidente di Amia Bruno Tacchella e il presidente di Agec Maurizio Ascione hanno fatto il punto della situazione.
Cosp. Nel corso dell’incontro è risultato che a livello provinciale sarebbero circa oltre 100 mila i veronesi, tra i 19 e i 70 anni sprovvisti di green pass. Tolti gli universitari e i pensionati, potrebbero essere 70-80 mila i lavoratori. Ma tra farmacie e ambulatori, al momento, sono circa 15 mila i tamponi giornalieri possibili, 30 mila nelle 48 ore. Numeri che non soddisferebbero il 100 per cento dei lavoratori senza copertura vaccinale. Nonostante ben il 65 per cento delle farmacie scaligere, ossia 168 punti in tutta la provincia, eseguano i test, garantendo una capillarità importante.
Dipendenti comunali. Come è noto, i dipendenti non sono tenuti a comunicare preventivamente il possesso del green pass. Solo “per alcune specifiche esigenze organizzative” è stato possibile chiedere la comunicazione preventiva. Solo il Comune di Verona conta 2.001 dipendenti, suddivisi in 50 sedi tra Palazzo Barbieri e gli uffici decentrati, comprese Circoscrizioni e sportelli. Luoghi di lavoro dove occorrerà esibire la certificazione verde che attesta l’avvenuta vaccinazione o la validità di un tampone effettuato nelle 48 ore precedenti. Obbligo che rimarrà in vigore fino a fine emergenza, ossia il 31 dicembre 2021. Tra i servizi essenziali e maggiormente esposti a qualche disguido in caso di assenze, la Polizia locale, che conta in servizio 300 agenti, l’Anagrafe con i suoi 110 addetti, che ricevono in media dalle 350 alle 500 persone al giorno, e i Servizi resi dai 72 assistenti sociali.
Controlli personale del Comune. Il Comune di Verona ha già attrezzato gli ingressi con la strumentazione necessaria alle verifiche. Inoltre ogni settore effettuerà controlli a campione giornalieri sul 20 per cento del personale, a rotazione. Saranno sottoposti a controlli tutti i lavoratori, a tempo indeterminato, collaboratori, interinali, ma anche gli amministratori, ossia quanti hanno un incarico elettivo. Nessuno è tenuto ad avvisare anticipatamente se è sprovvisto della certificazione. Chi risulta senza green pass verrà considerato assente ingiustificato fino alla presentazione della certificazione e non percepirà nè retribuzione né altro compenso o emolumento. Come previsto dalla normativa governativa il costo dei tamponi è a carico del lavoratore.
Controlli utenti del Comune. Non saranno sottoposti a controlli gli utenti degli sportelli, mentre le verifiche riguarderanno i visitatori che si recheranno a incontri, congressi, conferenze, appuntamenti con gli amministratori.
Scuole. In tutti i 60 plessi comunali il controllo del green pass è attivo già da inizio anno scolastico e non ha creato alcun problema. In un mese e mezzo di verifiche a 230 insegnanti delle materne, 329 educatori dei nidi e 300 operatori delle mense Agec, sono stati riscontrati solamente due casi di persone sprovviste di certificazione, delle quali un genitore. Anche il trasporto scolastico non dovrebbe subire alcuna modifica.
Amia. Fondamentali i servizi che Amia svolge per la pulizia e la cura della città. Su 600 dipendenti, si stima che circa 80 potrebbero essere sprovvisti di green pass. E su turni che coprono le 24 ore e i 365 giorni l’anno, l’assenza degli operatori potrebbe causare disguidi alla raccolta dei rifiuti o alla pulizia delle strade.
Agec. I farmacisti comunali sono tutti coperti da vaccinazione, in quanto operatori sanitari. Su 13 farmacie pubbliche, 4 ad oggi effettuano le vaccinazioni. Nel mese di settembre ne hanno fatte 147. Sono 8 invece quelle in cui si può fare il tampone. Negli ultimi mesi ne sono stati fatti quasi 6 mila, 3.540 ad agosto e 2 mila a settembre. Per quanto riguarda la parte turistica, invece, Torre dei Lamberti sarà equiparata ai musei, e quindi saranno sottoposti ai controlli anche i visitatori, alla Funicolare, invece, in quanto mezzo di trasporto, non sarà obbligatorio esibire green pass.
Agsm. L’azienda fa sapere che, al momento, non vengono previsti disservizi di sorta. La situazione verrà comunque costantemente monitorata in sede aziendale.
Atv. Saranno circa 400, su un totale di 4650, le corse degli autobus urbani ed extraurbani che domani, 15 ottobre, non potranno essere effettuate da ATV a causa della mancata disponibilità del personale di guida, dovuta alla mancanza di Green Pass. All’organico dell’azienda mancherà infatti all’appello almeno una sessantina di autisti che hanno comunicato la loro assenza nel termine delle 36 ore stabilito e che solo in parte potranno essere coperti dalle riserve di personale previste nelle turnazioni di servizio. Saranno pertanto inevitabili i disagi, anche sensibili, per i viaggiatori che utilizzano le linee urbane ed extraurbane, oltre che per i servizi scolastici. A questo proposito, sul proprio sito web ATV ha pubblicato l’elenco completo delle corse che saranno sospese (che si allega per completezza), elenco che potrebbe subire ulteriori modifiche a seguito di nuove e improvvise comunicazioni di altre defezioni di personale.
Coldiretti. L’obbligo del green pass scatta in agricoltura per circa 8mila lavoratori che in questo momento sono impegnati nelle campagne venete dove si sta per completare la vendemmia, con la raccolta delle mele in piena fase e quella imminente delle olive, oltre agli ortaggi di stagione. E’ la stima di Coldiretti Verona sui dati di Veneto Lavoro relativi ai mesi di ottobre e novembre 2020 che rileva nella percentuale nazionale del 25% il numero di lavoratori agricoli italiani e stranieri che non sono ancora vaccinati per un totale di circa 2mila a livello regionale e un migliaio nella provincia veronese. Peraltro il lavoro in campagna, con appena lo 0,3% degli infortuni da Covid 19 che hanno interessato il settore dell’agricoltura, è – sottolinea la Coldiretti – il più sicuro grazie all’attività all’aperto e alla possibilità di mantenere le distanze anti contagio. Infatti i dati Inail sulle denunce complessive di infortunio da Covid al 31 agosto 2021 evidenziano – conclude la Coldiretti – come la percentuale più bassa di contagi tra le diverse attività si sia verificata proprio in agricoltura dove peraltro non si è mai smesso di lavorare durante l’anno per garantire le forniture alimentari degli italiani.
“Siamo pronti, la situazione è sotto controllo, ma l’attenzione resta comunque massima, per apportare, nel caso fossero necessari, dei correttivi e garantire così tutti i servizi – ha detto Sboarina -. Al momento, possiamo stimare che, in base alle verifiche ammesse per alcuni servizi, l’incidenza di lavoratori sprovvisti di green pass sia attorno al 10%. In ogni caso, qualsiasi criticità verrà affrontata nell’immediato. Purtroppo, come ormai ci siamo abituati, vengono fatti i decreti e poi si generano un numero incredibile di situazioni non normate, che i territori devono gestire. Uno di questi è la validità dei tamponi che potrebbe scadere a metà servizio, casistica per la quale dovrebbe essere arrivata una circolare esplicativa. Ricordiamo che da una parte c’è il diritto al lavoro del dipendente, dall’altra quello dei cittadini di vedersi garantiti i servizi. La problematica maggiore riguarda i tamponi, in quanto non riusciremo a rispondere a tutte le richieste, anche per le tempistiche necessarie ad effettuare i test. Questo sta generando tensione e pressione sui centri, sia pubblici che privati. Il Comune di Verona ha messo a disposizione del Cosp spazi e strutture, manca però il personale sanitario che è già impegnato su diversi fronti. L’altro disservizio si registrerà sul trasporto pubblico, determinando una perdita del 7-8 per cento delle corse con la soppressione già annunciata da Atv di diversi orari. Tutto questo potrebbe generare tensioni che, fortunatamente, in città ancora non abbiamo visto, per questo l’attenzione resti alta. Sembra comunque che negli ultimi giorni ci sia stata una corsa ai vaccini, quindi la situazione potrebbe essere migliore di quella preventivata”.
“Il debutto del green pass nel mondo della scuola non ha creato problematiche, per questo siamo fiduciosi che anche negli altri settori ci sia senso civico – ha spiegato Maellare -. I servizi più critici sono appunto quello della Polizia locale, degli assistenti sociali e dell’Anagrafe proprio perché hanno a che fare con una platea vasta di utenti. Sono però categorie professionali che anche durante il lockdown hanno sempre lavorato dimostrando grande responsabilità. Ci aspettiamo altrettanto. Nei prossimi giorni ci sarà comunque un monitoraggio attento e costante per non sospendere alcun servizio”.
“La nostra preoccupazione riguarda soprattutto la raccolta dei rifiuti e la pulizia delle strade – ha detto Tacchella -. Si tratta di servizi che proseguono 24 ore al giorno, su turni, tutti i giorni dell’anno. Se mancano operatori si inceppa un sistema e, ovviamente, si creano disagi. Speriamo che il numero dei lavoratori senza certificazione sia contenuto, ci aspettiamo dai nostri dipendenti massima collaborazione come avvenuto nell’ultimo anno e mezzo. Per quanto riguarda i tamponi, nei giorni scorsi abbiamo avuto un incontro con i sindacati che ci chiedevano di pagare i test per i dipendenti, dopo un confronto con la dirigenza e il Comune è stato deciso di applicare quanto prevede la legge”.
“In questi mesi di verifiche nelle scuole abbiamo registrato un grande senso di responsabilità – ha concluso Ascione -, una situazione praticamente perfetta. Per quanto ci riguarda in prima linea abbiamo le nostre 13 farmacie comunali che faranno di tutto per implementare i servizi sia dei vaccini che dei tamponi. Certo, la situazione è complessa anche perché l’obbligo prevede un’infinita casistica. Basti pensare che alla Torre dei Lamberti dovremo controllare tutti, mentre alla Funicolare nessuno”.