I sorvoli di Taiwan da parte di aerei militari cinesi e le dichiarazioni di Xi Jinping sull’unificazione di Formosa alla Repubblica Popolare Cinese, la militarizzazione delle isole artificiali nel Mar Cinese Meridionale oltre che il rafforzamento del controllo su Hong Kong dimostrano che la Cina si sente sempre più forte, al punto da mettere in discussione un assetto consolidato da settant’anni. A ciò s’aggiunge il fatto che sta aumentando le proprie capacità nucleari e spaziali. E ciò comincia a far paura agli Usa. La Cina è ormai a tutti gli effetti una potenza planetaria e come ha dichiarato Xi Jinping dispone di “un esercito di classe mondiale”
Diversi rapporti recenti mostrano che la Cina sta costruendo 120 silos missilistici per il lancio di missili balistici intercontinentali (ICBM) nei pressi di Yumen, nel Gansu, e di almeno 110 silos nei pressi di Hami, nella parte orientale della regione dello Xinjian, oltre ad altri 40 silos a Ordos, nella Mongolia interna. Gli ICBM sono dei missili con una gittata inferiore ai 5.500 km e progettati principalmente per il trasporto di armi nucleari.
Secondo un recente rapporto del Center for Strategic and International Studies: “Se lanciato dalle acque vicino alla Cina, il JL-2 avrebbe una gittata sufficiente per colpire gli Stati nucleari della regione, come Russia e India, ma non sarebbe in grado di raggiungere gli Stati Uniti continentali. Potrebbe, tuttavia, minacciare Guam, le Hawaii e l’Alaska.”
Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha espresso la sua preoccupazione per l’evidente build-up nucleare della Cina.
Ad agosto, l’ammiraglio Charles Richard, a capo dell’US Strategic Command, aveva lanciato un monito: “La proliferazione e la modernizzazione delle sue forze nucleari e convenzionali non possono che essere definite strabilianti.”.
Nella foto: missili balistici intercontinentali con capacità nucleare DF-41 durante una parata militare a Pechino, il 1° ottobre 2019. (Foto di Greg Baker/AFP via Getty Images)