Dall’anno prossimo gli agricoltori veneti serviti dal Consorzio LEB, che gestisce il canale Lessinio-Euganeo-Berico, avranno un’opportunità in più per non rimanere all’asciutto. La novità che conclude la stagione irrigua del 2021 guardando al futuro è che per la prima volta nella sua storia il Consorzio prolungherà di un mese il periodo di irrigazione, anticipando l’apertura dal 15 al 1° marzo, e “chiudendo i rubinetti” il 31 ottobre anziché il 15. La cospicua fascia di territorio coltivato nelle province di Verona, Vicenza e Padova potrà così avere la risorsa idrica a disposizione per otto mesi anziché sette. Questo consentirà alle aziende agricole di aumentare la qualità e la quantità della produzione che, secondo una stima del Consorzio, potrebbe raggiungere un valore di 130 milioni di euro l’anno.

“A causa dei mutamenti climatici, l’agricoltura veneta richiede sempre più acqua. Questo è dovuto alla necessità di fronteggiare periodi siccitosi più lunghi e più intensi, ma anche al fatto che la normale stagione irrigua si sta allargando, con ulterior periodi prima e dopo la normale stagione”, spiega il presidente del Consorzio LEB Moreno Cavazza. “Abbiamo quindi deciso di estendere la stagione irrigua per favorire agricoltori, pur mantenendo la stessa portata di acqua concessa dalle autorità. In questo modo sarà possibile irrigare le coltivazioni precoci primaverili e quelle tardive autunnali. In caso di necessità, come è avvenuto ai primi di marzo, si potrà attivare anche l’irrigazione anti-brina. L’irrigazione è alla base di un’agricoltura variegata e di qualità”, aggiunge, “che in Veneto vale quasi sei miliardi di euro. Scarsità di irrigazione significa produzioni estensive con minore valore aggiunto”.

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Moreno Cavazza, Consorzio LEB
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Nel 2021 il Consorzio del canale LEB, lungo 48 chilometri e che preleva l’acqua dall’Adige nella presa di Belfiore e le riversa nel Bacchiglione a Montegaldella, in provincia di Vicenza, ha distribuito oltre 445 milioni di metri cubi di acqua in un comprensorio che copre più di 82 mila ettari di campagne, grazie a 43 opere di derivazione. La portata media derivata dall’Adige è stata pari a 24,3 metri cubi al secondo, pari a un 25% in più rispetto al 2020. Durante i mesi estivi la portata sale a 34 metri cubi, mentre in inverno, quando non occorre irrigare, scende a 10 metri cubi con scopo essenzialmente di vivificazione ambientale. Sulla base di un costante monitoraggio il Canale LEB fornisce acqua di elevata qualità per l’irrigazione ai tre Consorzi di primo grado che lo costituiscono: Adige-Euganeo, Alta Pianura Veneta e Bacchiglione. Questo assicura una produzione agricola apprezzata a livello nazionale e internazionale per la qualità e la sicurezza sanitaria, oltre a giocare un importante ruolo nella difesa idraulica del territorio.

“Le condizioni idriche favorevoli del fiume Adige e le azioni di ottimizzazione e gestione della risorsa idrica intraprese dal Consorzio”, precisa Cavazza, “hanno permesso soddisfare i fabbisogni del sistema idrico. Adesso, sopo la chiusura, l’attività dell’ente sarà dedicata alla manutenzione delle opere in gestione. Inoltre siamo in lizza per ottenere un finanziamento pubblico di 33 milioni per completare i lavori di rifacimento del canale irriguo Adige Guà. Il progetto, tra i più importanti d’Italia, permetterà di avere un’infrastruttura idraulica completamente nuova, a prova di tenuta e all’avanguardia per quanto riguarda il modello di distribuzione irrigua”.

Il primo tratto del Canale, realizzato tra il 1973 e il 1983, scorre all’aperto per 16 chilometri da Belfiore a Cologna Veneta, rilasciando le acque nel fiume Guà. Il secondo tratto, completato nel 1993, è sotterraneo; da Cologna Veneta arriva dopo 28 chilometri arriva a Montegaldella, dove si riversa nel Bacchiglione. Sempre a Montegaldella un terzo tratto di circa 4 chilometri si collega con gli scoli minori che servono l’area termale dei Colli Euganei. Centro nevralgico del sistema LEB è Cologna Veneta, dove poco a valle del rilascio nel Guà si trova l’opera di presa e una vasca di sedimentazione di 17 mila metri cubi che dà inizio al percorso sotterraneo. Nella stessa zona il canale LEB sottopassa il fiume Fratta-Gorzone, rilasciando costantemente 6 metri cubi al secondo di acqua pulita, con benefici effetti sull’ambiente.