Lo sanno tutti ormai perché si raccomanda di fare in vaccino antinfluenzale. L’influenza dà sintomi molto simili al Covid per cui è difficile la diagnosi differenziale. Quindi più sono i vaccinati contro l’influenza, minore è la possibilità di fare confusione fra le due patologie. Fino all’anno scorso, da quando esiste, il vaccino antinfluenzale lo si poteva fare tranquillamente a casa propria come una qualsiasi iniezione andandoselo a comprare in farmacia. Chi invece voleva andare all’Ulss lo poteva fare lì. Per decenni questo tipo di vaccinazione ha funzionato così. Che si sappia non è mai morto nessuno. Poi dal 2020 hanno centralizzato tutto sui medici di base. Quindi prenotazione, code, ritardi ecc. Le solite cose che accadono quando si ha a che fare col pubblico.
Pare però che quest’anno ci sia un lieve miglioramento: ci si potrà vaccinare contro l’influenza in farmacia. I farmacisti potranno somministrarlo ai maggiorenni solo dopo aver superato un corso e percepiranno 6,16 euro per ogni dose a carico di chi chiede la vaccinazione. Era meglio che ognuno potesse andarselo a comprare per i fatti suoi come si faceva una volta. E chi era esente con la ricetta del medico di famiglia, così non pagava niente. Ma piuttosto di andare nell’ambulatorio del medico di base, a orari limitatissimi e sempre con la sala d’aspetto piena, poterlo fare in farmacia è un piccolo passo avanti. E ancora una volta la farmacia diventa un punto di riferimento capillarmente diffuso del servizio sanitario nazionale.