In occasione dell’accensione dei riscaldamenti il 15 ottobre scorso in oltre metà degli ottomila comuni italiani compresi nella zona climatica E – tra cui, oltre a Verona, le principali città come Milano, Torino, Bologna e Venezia – ENEA propone dieci regole pratiche per scaldare al meglio le proprie abitazioni senza sprecare energia, potendo salvaguardare l’ambiente e risparmiare in bolletta, soprattutto in questo periodo di aumenti consistenti dei prezzi. Il dipartimento Unità Efficienza Energetica di ENEA mette inoltre a disposizione una guida gratuita per i condomìni che contiene le regole per una corretta ripartizione delle spese di riscaldamento, raffreddamento e acqua calda sanitaria, in base agli effettivi consumi di ogni unità immobiliare. Di seguito, i dieci consigli pratici.
1) Esegui la manutenzione degli impianti. È la prima regola in fatto di sicurezza, risparmio e salvaguardia ambientale. Un impianto consuma e inquina meno quando è regolato correttamente, è pulito e senza incrostazioni di calcare. Per chi non effettua la manutenzione del proprio impianto è prevista una multa a partire da 500 euro (DPR 74/2013).
2) Controlla la temperatura degli ambienti. Scaldare eccessivamente la casa può danneggiare la salute e le tasche. Indipendentemente da quanto stabilito dalle normative in altre zone d’Italia, nel comune di Verona e in privincia al di fuori della fascia montana la regola prevede una temperatura massima di 19 gradi, che secondo gli esperti sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Inoltre, per ogni grado in meno si risparmia dal 5 al 10 per cento sui consumi di combustibile.
3) Attenzione alle ore di accensione. Non è vantaggioso tenere acceso l’impianto termico di giorno e di notte. In un’abitazione efficiente il calore accumulato dalle strutture quando l’impianto è in funzione garantisce un sufficiente grado di comfort anche nelle ore di spegnimento. Il tempo massimo di accensione giornaliero varia per legge a seconda delle zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia: da 14 ore giornaliere per gli impianti in zona E (nord e zone montane), che vanno collocate tra le 5 e le 23, a scendere fino alle 8 ore della zona B (fasce costiere del Sud Italia).
4) Installa pannelli riflettenti tra muro e termosifone. È una soluzione semplice ma molto efficace per limitare le dispersioni di calore, soprattutto nei casi in cui il calorifero è incassato nella parete diminuendone spessore e grado di isolamento. Per contribuire a ridurre le dispersioni verso l’esterno può bastare un semplice foglio di carta stagnola.
5) Scherma le finestre durante la notte. Abbassando le tapparelle, chiudendo le persiane o disponendo tende pesanti si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.
6) Evita ostacoli davanti e sopra i termosifoni. Posizionare tende o mobili davanti ai termosifoni o usare i radiatori per asciugare la biancheria ostacola la diffusione del calore verso l’ambiente e causa costosi sprechi. Inoltre per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti, quindi le finestre non vanno lasciate aperte troppo a lungo in quanto ciò comporta inutili dispersione di calore.
7) Fai un check-up alla tua casa. Il primo passo da fare per valutare lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre e l’efficienza degli impianti di climatizzazione è chiedere a un tecnico specializzato di effettuare una diagnosi energetica dell’edificio. Attraverso questo check-up è possibile conoscere gli interventi da realizzare valutandone il rapporto costi-benefici. Oltre ad abbattere i costi per il riscaldamento anche fino al 40%, gli interventi sono ancora più convenienti se si usufruisce delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, come l’Ecobonus che consente di detrarre dalle imposte IRPEF o IRES dal 50 all’85% delle spese sostenute a seconda della complessità dell’intervento e il Superbonus, con aliquota di detrazione al 110%.
8) Scegli impianti di riscaldamento innovativi. Dal 2015, tranne rare eccezioni, è possibile installare solo caldaie a condensazione. È opportuno valutare la possibilità di sostituire il vecchio generatore di calore con un appaecchio a condensazione o con pompa di calore ad alta efficienza. Sono disponibili anche caldaie alimentate a biomassa e sistemi ibridi (caldaia a condensazione e pompa di calore) abbinati a impianti solari termici per scaldare l’acqua e fotovoltaici per produrre energia elettrica. Anche per questi interventi è possibile usufruire degli sgravi fiscali.
9) Scegli soluzioni tecnologiche innovative. È indispensabile dotare il proprio impianto di una centralina di regolazione automatica della temperatura in grado di evitare inutili picchi o sbalzi di potenza. La possibilità di programmazione oraria, giornaliera e settimanale garantisce un ulteriore risparmio energetico. Anche la domotica favorisce il risparmio: cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici consentono di regolare anche a distanza, tramite telefono cellulare, la temperatura delle singole stanze e il tempo di accensione degli impianti di riscaldamento.
10) Installa le valvole termostatiche. Questi dispositivi servono a regolare il flusso dell’acqua calda nei termosifoni, consentendo di non superare la temperatura impostata per il riscaldamento degli ambienti. Obbligatorie per legge nei condomini, le valvole termostatiche contribuiscono a ridurre i consumi fino a un ulteriore 20%.